mercoledì 15 novembre 2017

Faito, la beffa: stop al transito per i rifornimenti

Cento persone in trappola. La Città metropolitana vieta l'uso della strada a rischio crollo 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Vico Equense - Una frana devasta l'unica via di collegamento tra Monte Faito e il centro di Vico Equense. Scatta la chiusura, cento residenti restano isolati e 17 alunni dell'istituto Caulino devono rinunciare alle lezioni. Il sindaco Andrea Buonocore chiede il distacco di un'insegnante presso il villaggio dicendosi pronto a farla scortare da polizia municipale e protezione civile. Nel frattempo, però, arriva la doccia fredda: la Città metropolitana invita il primo cittadino a «predisporre un'ordinanza di chiusura e a vigilare sulle aree interdette» per evitare il transito lungo la strada. E così la situazione del Faito, fuori dal mondo da dieci giorni, sembra complicarsi ulteriormente. Perché avventurarsi lungo quel percorso - come fanno a turno i «prigionieri» della comunità montana, a loro rischio e pericolo - è l'unico sistema per fare scorta di generi alimentari e medicine. La questione dei 17 alunni della Caulino, che non possono raggiungere la scuola a causa dell'interdizione dell'ex statale 269, è stata al centro di un faccia a faccia tra il sindaco Buonocore e la preside Alberta Maresca. Il primo cittadino ha chiesto l'invio di un'insegnante sul Faito per far sì che i piccoli possano seguire à attività didattica. Gli ostacoli, tuttavia, non mancano; chi si assume la responsabilità dell'incolumità della docente, costretta a percorrere una strada off-limits e a rischio frane? A quel punto Buonocore ha garantito che l'insegnante sarà scortata da polizia municipale e protezione civile. Ora l'ultima parola spetta all'Ufficio scolastico regionale con cui la preside dovrebbe confrontarsi a breve. «Stiamo facendo ogni sforzo per il Faito sottolinea il sindaco - ma anche Regione e Città metropolitana devono fare la loro parte».
 
E invece, proprio mentre Buonocore si confrontava con i vertici della Caulino, da Napoli è arrivato il primo altolà. In una nota, l'ex Provincia ha evidenziato la necessità di un coordinamento tra le forze dell'ordine «affinchè si effettuino controlli sporadici e continui sull'effettiva interdizione» di via Nuova Faito, strada gestita proprio dagli uffici di piazza Matteotti. Poi l'invito al sindaco: «Predisponga un'ordinanza di chiusura e la vigilanza delle aree interdette». Un diktat preciso, determinato dal fatto che alcuni residenti percorrono l'ex statale 269 per raggiungere il centro di Vico e rifornirsi di beni di prima necessità. Dura la reazione del sindaco agli ordini impartiti dalla Città metropolitana: «Se dal Faito contattano la guardia medica - si chiede Buonocore - quest'ultima che fa? È costretta a negare l'assistenza per rispettare l'interdizione della strada? Certi atteggiamenti sono offensivi: da Napoli inviano lettere, noi dobbiamo affrontare i problemi della gente». Nunzia Somma, presidente dell'associazione Ivix Faito 1444, è allarmata: «Davanti a un evento prevedibile come la frana, la Città metropolitana si è limitata a disporre la chiusura della strada. Il provvedimento, però, non tiene conto del fatto che via Nuova Faito è l'unico collegamento di cui residenti, e operatori possono servirsi per raggiungere lalocalità». L'unica alternativa sarebbe la strada di Quisisana che collega Faito a Castellammare, ma da anni è off-limits. Perciò Dario Russo, presidente dell'associazione Pro Faito, invoca ora l'intervento del governatore Vincenzo De Luca affinchè imprima un'accelerazione ai lavori di messa in sicurezza in vista della riapertura dell'arteria: «Bisogna fare presto, non si può lasciare il Faito senza una via di fuga in caso d'emergenza». Di mobilità si discuterà anche stamani in Prefettura, durante la riunione tecnica convocata su richiesta del sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo: sul tavolo la chiusura delle gallerie di Varano e di Privati e la conseguente paralisi della statale 145, altre conseguenze del maltempo che ha messo in ginocchio gran parte del Napoletano.

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