martedì 21 novembre 2017

Tari, i chiarimenti del ministero Rimborsi possibili a partire dal 2014

Il Mef: la quota variabile dell'imposta sui rifiuti va applicata una sola volta 

Fonte: Fabio Savelli da Il Corriere della Sera

A conti fatti sono quattro anni di rimborsi. Per aver pagato più del dovuto la tassa sui rifiuti. Il ministero delle Finanze, in una circolare diffusa ieri in serata, ha chiarito che il contribuente ha diritto di chiedere il rimborso al proprio Comune nel caso in cui abbia riscontrato un calcolo errato «della parte variabile della tassa sui rifiuti». Una chiarimento che lascia pochi dubbi e che costringerà una buona parte dei Comuni italiani a calcolare d'ora in avanti «la quota variabile della Tari una sola volta». Non sommando, come hanno fatto diversi enti locali, la quota variabile dell'abitazione principale a quella di tutte le sue pertinenze, come box e cantine, facendo cosi lievitare la spesa per l'utente finale. Restano i dubbi sui motivi che hanno originato questo caos che costringerà molti a mettere sotto la lente la bolletta dei rifiuti per capire se si è stati "vittime" di questo balzello aggiuntivo. Il sottosegretario alle Finanze, Pier Paolo Baretta, dice che «la legge era chiara e che le interpretazioni normative sulla Tari non avrebbero dovuto esserci». Sembra un atto d'accusa nei confronti di alcuni Comuni, tra cui molti capoluoghi.
 
A suo avviso l'unica spiegazione plausibile è che «possano esserci state delle sovrapposizioni tra la Tari e la vecchia Tares», che abbiano finito per confondere gli uffici tributi. L'Anci, l'associazione dei Comuni, è di diverso avviso. Tanto che Guido Castelli, presidente di Ifel (la fondazione dell'Anci che si occupa di tributi locali per conto dei Comuni) dice esattamente l'opposto. «La materia non era chiara» — rileva — tanto che Ancitel, una controllata del'Anci che si occupa di assistenza ai Comuni, suggeriva al municipio di Lecce già nel 2014 di applicare per la quota variabile della Tari «la stessa tariffa applicata ai locali principali». Ciò che colpisce però è che «il costo per lo smaltimento dei rifiuti presenta enormi disparità territoriali assolutamente non comprensibili», dice Giuseppe L'Abbate del Movimento 5 Stelle. La Tari, il caso vuole, è l'unica tassa locale che non è sottoposta al blocco dei rincari deciso dal governo. In altre parole è l'unico tributo su cui i Comuni hanno margini di manovra. Fabio Savelli

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