martedì 12 dicembre 2017

I mercatini di Natale

di Filomena Baratto

Vico Equense - I mercatini di Natale sono una tradizione in tutta Europa. Di solito vengono allestiti un mese prima fino a gennaio, rendendo l’atmosfera natalizia ricca di familiarità e ricordi. Ce ne sono di importanti e tra i 20 maggiori rientrano anche quelli di Napoli con San Gregorio Armeno. Famosi quello di Bolzano, Milano, Merano, ma anche quelli di Zurigo, Dresda, Innsbruck… Anche a livello regionale ce ne sono di grandi e famosi, come quelli di Salerno, di Caserta, di Ariano Irpino. Si vende di tutto, dal cibo alle cianfrusaglie, dai pastori agli addobbi natalizi, da oggetti insoliti alle tante leccornie che ricordano la nostra infanzia, riportandoci al passato, quando battevamo i piedi per lo zucchero filato, le caramelle gommose, i giocattoli. Tutti trovano lì un ricordo, un insolito oggetto, un vecchio utensile e tante cosucce che non si trovano nei grandi magazzini. Caratteristica dei mercatini è l’atmosfera accogliente come a casa, dove si preparano dolci al momento, costruendo collane davanti agli occhi del visitatore e si sferruzzano cappelli a misura lavorando con lane dai colori preferiti. Viene voglia di riprendere le attività manuali sospese per non avere più il tempo di quando i ritmi erano più lenti. Dalle casette si sprigionano odori forti, aromi, profumi di cibo che di solito non si mangia a casa, oggetti di legno che ricordano le pentole delle nonne, i merletti e gli intarsi sugli oggetti di legno.
 
Emergono da ogni angolo addobbi natalizi, luci intermittenti e brillantini, angioletti che spiccano il volo dalle loro postazioni sospese ai bordi delle casette, o magi in sella ai loro cammelli, comete che si perdono in un cielo stellato. Ma la musica è la protagonista dei mercatini. Si odono carillon con nenie di bambole, motivetti di gavotte, musichette francesi, e poi canzoncine natalizie, musiche tratte da repertori di grandi autori che hanno inventato le note del nostro Natale. Ad ogni angolo sembra di vedere il protagonista di Canto di Natale di Dickens, o le sorelle di Piccole donne a giocare tra loro. Il tintinnio degli oggetti e le decorazioni delle casette, il profumo dei dolci caramellati sono irresistibili. I mercatini invitano a entrare in questo mondo di fiaba che ogni anno si lascia vivere. E’ la festa dell’Infanzia, quando si viveva il Natale con tale intensità che le immagini non vanno più via. Gli ambulanti, in un solo mese, devono introitare il guadagno di in un anno intero. Un mercatino non è così semplice da gestire: tutto va preordinato nei minimi particolari, per non incorrere in inconvenienti per il pubblico e per gli stessi venditori. Non è Natale senza mercatini! Arrivano artigiani da ogni luogo, con le loro coperte, borse, chincaglieria, pelletterie che espongono in bellavista sui banchi. Si passa dal cibo, al dolce, agli oggetti. Si consumano pasti, ci si incontra, si compra con facilità curiosando tra la merce. Così si ritorna a casa con i frutti di bosco, le cioccolate, le bottiglie di liquori, i pastori che mancavano al nostro presepe, il mestolo di legno, un pizzo a uncinetto, il panettone, le noci, l tovaglia, quadretti e palline E si ritrova il gusto per le piccole cose, passeggiando si dimenticano le ore, si ascolta la musica, si sbircia, si ammira, si controlla, si chiede e si compra. Andare per mercatini non è mai tempo perso e, anche senza acquisti, cosa alquanto improbabile, passeggiare tra le casette distende. E’ un tuffo dalle parti della memoria da cui emergono tanti ricordi che non fanno che abbracciarci venendo da così lontano. Gli ambulanti pagano il suolo pubblico e se non guadagnano, ci rimettono di tasca. Ancora bisogna ricordare che a Natale tutto è più caro, anche l’affitto di un posto dove allestire una casetta. Per guadagnare bene, devono ammortizzare le spese. Anche le tradizioni costano, ma con esse si rivivono tante cose che altrimenti andrebbero perse.

Nessun commento: