mercoledì 10 gennaio 2018

Il partito "petaloso"...

Non ha neppure un giorno di vita ma il simbolo petaloso della lista Civica popolare è già stato eletto a furor di popolo il più ridicolo presentato in questa campagna elettorale. Vista la necessità di dover rinunciare alla più familiare margherita, dopo la polemica sollevata da Francesco Rutelli, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha tirato fuori dal cappello il disegno di “un fiore petaloso nato dalla immaginazione di un bambino”: così la Lorenzin ha definito il simbolo di Civica Popolare, la formazione nata dalla convergenza dell’ala sinistra di Alternativa Popolare, dei Centristi per l’Europa di Pierferdinando Casini, di L’Italia è popolare di Giuseppe De Mita, dell’Italia dei Valori e dei popolari trentini di Lorenzo Dellai. Il blog “I simboli della discordia”, specializzato nell’analisi dei simboli elettorali italiani, in un lungo articolo ha concluso così: «Tra i contrassegni destinati alla scheda quello di Lorenzin sembra essere il più brutto». Tra le regioni in cui la neonata formazione centrista conta di conquistare maggiori consensi c’è certamente la Campania, grazie anche alla scelta di Giuseppe De Mita di rompere con l’Udc di Lorenzo Cesa rientrata in seno al centrodestra. E proprio De Mita sarà uno dei candidati in corsa per il voto di marzo, insieme a Gioacchino Alfano. Nel Salernitano tra i possibili candidati il responsabile provinciale dei Centristi per l’Europa Vincenzo Inverso e Luigi Cobellis di l’Italia è popolare. A Benevento in pole position c’è Barone.

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