martedì 13 marzo 2018

Bisogna evitare che l`Italia vada a Salvini

Umberto De Gregorio
Fonte: Umberto De Gregorio da Il Corriere del Mezzogiorno

Per la sinistra, il tema vero da affrontare è che rapporto avere con il fenomeno culturale, prima ancora che politico, del movimento 5 stelle, dopo il 4 marzo. Continuare a guardarlo con aria di sufficienza oppure porsi in una posizione di ascolto, di curiosità e di confronto? Magari fosse tanto semplice, come sostengono molti nel Pd. «Gli elettori ci hanno messo all'opposizione, governino gli altri». Gli altri, Salvini e Di Maio, da soli non possono governare ed insieme è prevedibile che non si accordino. E allora? Ritornare al voto nel giro di pochi mesi, per veder scendere ulteriormente i consensi? Governo di scopo? Vedremo. Il Pd ha due doveri: evitare il caos istituzionale, impedire che l'Italia venga consegnata a Salvini. Abbiamo due estremismi: quello della lega, che tutela i forti, gli interessi del nord; quello di Di Maio, che tutela (o interpreta, a modo suo) i deboli, i disperati, soprattutto al Sud. Non conta che i 5 stelle ci abbiamo disprezzato sino a ieri: fa parte del gioco e d'altronde il disprezzo di Salvini per i meridionali è certamente più profondo e strutturato. A Napoli dovremmo essere particolarmente consapevoli: de Magistris è stato il primo sindaco grillino ante litteram, e nonostante le promesse ed i miracoli annunciati e non mantenuti, nonostante l'incapacità amministrativa, governa da 7 anni, mentre il Pd resta nelle sabbie mobili della divisione interna e della incapacità di rinnovamento. Se de Magistris appena eletto nel 2011 avesse chiesto l'appoggio del Pd, oggi starebbe meglio la città, de Magistris e forse anche il Pd. Oggi Di Maio appena eletto, per necessità più che per convinzione, chiederà, forse, un aiuto al Pd. Tutto da verificare.

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