martedì 13 marzo 2018

Crapolla, un milione per l'abbazia dell'anno Mille

L'obiettivo: evitare nuovi crolli nell'area fra Recommone e Punta Taschiero 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Massa Lubrense - Recuperare i resti archeologici facendo del fiordo tra Recommone e Punta Taschiero una grande meta di turismo culturale; è l'obiettivo del progetto messo a punto dal Comune per l’ abbazia e la chiesa di San Pietro a Crapolla e appena approvato dalla giunta municipale. Un'opera del valore di 970mila euro di cui si parlerà anche domani a Napoli, nella sede del dipartimento di Architettura dell'università Federico II, nel corso di una giornata di studi dedicata proprio al sito di Crapolla. L'iniziativa prevede la messa in sicurezza dell'area per scongiurare il rischio di crolli; un intervento che riguarderà innanzitutto i muri di contenimento e la cisterna dell'abbazia costruita intorno all'anno Mille, sorta come monastero dei benedettini neri e successivamente appartenuta a diversi ordini religiosi. Di questa struttura, che secondo la tradizione era «un tempio con colonne di marmo e con suolo lavorato a mosaico», restano oggi soltanto fusti e basi di pietra. Per evitare che vengano danneggiati, il progetto prevede pure l’ installazione di camminamenti galleggianti, cioè passerelle che i visitatori potranno percorrere senza correre il rischio di calpestare preziose testimonianze del passato. Quanto alla cappella di San Pietro che svetta sull'altura occidentale che racchiude il fiordo, il Comune prevede il risanamento della copertura e del campanile più il restauro dei dipinti che vi sono conservati. Poi sarà la volta della sistemazione della rete sentieristica: a Crapolla infatti, si giunge dopo aver attraversato un dedalo di vicoli e un antico sentiero che, immerso nella macchia mediterranea, interseca in più punti le bretelle di altri circuiti. I lavori non impediranno ulteriori scavi nella zona del romitorio, alle spalle della cappella di San Pietro, dove Soprintendenza e Federico II sperano di riportare alla luce altri reperti.
 
È proprio sulla base delle indicazioni fomite dagli esperti del ministero per i Beni Culturali, dell' Università napoletana e dell'Archeoclub lubrense che Antonio Provvisiero, dirigente dell'ufficio Lavori Pubblici del Comune, ha delineato il progetto. Circa 970mila euro il costo, per cui l' amministrazione ha inserito il programma dei lavori in i. Ter Campania, la piattaforma realizzata dalla Regione per mappare e monitorare il fabbisogno progettuale del territorio. Una volta ottenuti i fondi, il Comune appalterà i lavori e aprirà il cantiere, forse all'inizio del 2019. «Si tratta di un progetto di grande valenza culturale e turistica - sottolinea il sindaco Lorenzo Balducelli un'iniziativa di ampio respiro che ci consentirà di valorizzare una delle più grandi risorse della nostra cittadina». Anche di questo si discuterà domani alle 9 e 30 a Napoli: a Palazzo Gravina sarà presentato lo studio di oltre 300 pagine che il dipartimento di Architettura della Federico II ha realizzato a Crapolla sotto il coordinamento della professoressa Valentina Russo. Alla manifestazione, anche l'assessore regionale al Turismo Corrado Matera, i vertici di Soprintendenza e Comune di Massa Lubrense.

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