lunedì 19 marzo 2018

De Luca abbandona Renzi "Ha dimenticato il Sud errori su scuola e lavoro"

Vincenzo De Luca
Fonte: Andrea Pellegrino da la Repubblica Napoli

Chiamata a raccolta di sindaci, amministratori e dirigenti del Partito democratico da parte di Vincenzo De Luca che - ieri mattina all'Hotel Mediterranea - ha analizzato la sconfitta del voto del 4 marzo. Ci sono anche i figli del governatore, Piero - neo eletto deputato a Caserta - e Roberto, assessore dimissionario del Comune di Salerno. In platea anche Franco Alfieri e il deputato uscente, non rieletto. Tino Iannuzzi. Dito puntato contro Renzi - con cui pure il presidente della Regione faceva le dirette video e la sua dirigenza, colpevoli, per De Luca, del «disastro elettorale». Troppi provvedimenti sbagliati: dalla legge Delrio sul riordino delle Province, fino all'ultimo codice sugli appalti. «Io credo - dice De Luca - che il punto di rottura sia stata la legge sulla Buona scuola. Un disastro di proporzioni inimmaginabili perché abbiamo perso parte dell'elettorato che esprime opinioni sensate». Ma ancora, prosegue il governatore: «Se noi prendessimo tutte le leggi che abbiamo approvato, dalla Severino che riguarda tutti gli amministratori pubblici alle leggi che riguardano il pubblico impiego, a quelle su quanti vanno in pensione ma non possono assumere più incarichi, ci accorgiamo che siamo arrivati alla follia». L'ultimo caso riguarda l'Autorità portuale Napoli-Salerno. Nelle settimane scorse sono decaduti i due membri del comitato di gestione nominati della Regione. «Una settimana fa ho scoperto un'altra di queste imbecillità che abbiamo prodotto noi. Viene approvato un provvedimento di legge del Governo, questa norma: nelle autorità portuali e nei comitati di gestione non possono essere impegnati quelli che hanno ricoperto incarichi politici.
 
Per capirci, la Regione nomina due esponenti nel comitato di gestione dell'autorità portuale Napoli-Salerno. Sono l'ingegnere Iavarone e Criscuolo (ex consigliere comunale di Salerno). Ebbene, questi due che abbiamo nominato, secondo questa legge, decadono. Perché Iavarone tre anni fa era vicepresidente della Camera di commercio e perché Criscuolo è stato consigliere comunale fino alla scorsa legislatura. Cose da pazzi. Norma che non vale per il presidente dell'Autorità portuale». Devastante, per De Luca, anche il taglio delle risorse ai Comuni: «Gestione del personale bloccata, turn-over bloccato, tagli drammatici, complessivamente l'azione di Governo del Pd era sovrapponibile a quello che avrebbe fatto il ragioniere generale dello Stato. Noi quando andiamo al Governo siamo più ottusamente burocratici del ragioniere dello Stato. Risultato finale? Abbiamo sottratto soldi ai Comuni». Tagli che su Salerno, sottolinea il governatore, metterebbero a rischio gli asili nido: «C'è stato un incontro qualche mese fa a Roma con un funzionario dello Stato. Ci è andato Roberto (De Luca) con il ragioniere capo del Comune. Hanno posto un problema legato al mantenimento degli asili nido in città. Risposta di questo signore: ma mica siete obbligati a tenere aperti gli asili nido? Questo è uno della presidenza del Consiglio». Questione sicurezza, altro tema trattato durante l'incontro dal governatore. «Non c'è nessun documento del Pd nel quale sia richiamata la degenerazione che tocca settori di extracomunitari. Sulle colline salernitane ci sono bande di albanesi, rumeni e ucraini specializzate nei furti». De Luca racconta di Fuorni, un quartiere di Salerno: «Qui la gente ha paura di camminare perché c'è un centro di accoglienza dove un gruppo di nigeriani crea problemi. Ebbene non c'è stata una risposta concreta per garantire sicurezza». Altro tema è la questione Sud: per De Luca c'è stata poca attenzione da parte del Governo. «Due anni fa, parlando con Renzi e percependo la situazione difficile al Sud e in vista del referendum, ci siamo assunti il carico come Regione di organizzare l'assemblea nazionale sul Mezzogiorno. Caduta nella totale indifferenza. Avremmo dovuto trasformarla e assumere il tema del lavoro del Sud come principale, ma non c'è stata una parola, alla vigilia dell'assemblea avevo lanciato in termini provocatori la proposta sul lavoro, lanciando la sfida ai Cinque Stelle, l'avevo detto chiaro, 200mila posti di lavoro ai giovani nella pubblica amministrazione. Mi hanno fatto sputare sangue. Avremmo fatto un'operazione sociale straordinaria, dato una speranza ai giovani. Sono passati due anni e abbiamo quartieri nei quali i Cinque Stelle sono arrivati al 70 per cento». Poi su Napoli: «Qui abbiamo perso l'agibilità politica. Non è più possibile tenere una manifestazione pubblica senza incursioni di delinquenti e squadristi. E il sindaco de Magistris solidarizza con loro. A Napoli - prosegue - i centri sociali vengono ospitati in locali comunali gratuitamente con il Comune che paga pure la corrente elettrica senza procedure pubbliche. Cioè una massa di manovra a disposizione di qualcuno che viene orientata di volta in volta». E ai rappresentanti Pd dei territori dice: «Occorre comunicare di più le cose fatte».

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