Dossier: il viaggio del Tg2, tra ecomostri pubblici e privati

Viadotto del Rivo d'Arco

"La grande bruttezza" è il titolo della puntata di "Tg2 Dossier", andata in onda ieri sera su Rai2. Le coste italiane sono deturpate dalla speculazione edilizia, in Calabria ci sono migliaia di costruzioni da abbattere. A Roma interi quartieri sono abusivi, in Sicilia gli insediamenti fuori legge sorgono nei parchi protetti, e non solo nella valle dei Templi. Per buttare giù gli ecomostri ci vogliono però milioni di euro. Il viaggio del Tg2, tra ecomostri pubblici e privati, nel labirinto delle concessioni edilizie, delle meraviglie sfregiate dall'urbanizzazione selvaggia, inizia dal viadotto del “Rivo d’Arco” a Vico Equense. Approvato nel 2006 dal commissariato di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque a servizio del depuratore di Punta Gradelle è lungo quattrocento metri e largo tre, collega il litorale di Seiano con la parte alta di Vico Equense. L’infrastruttura è stata realizzata non per il traffico privato ma esclusivamente a servizio del depuratore. Originariamente l’obiettivo era di permettere a camion e mezzi, impegnati nei lavori a Punta Gradelle di trasportare materiali e pure fanghi. L’arteria non è servita a nulla, però può costituire un’importante valvola di sfogo, per consentire lo snellimento del traffico sulla statale e nella zona balneare, ma la regione Campania non lo ha ancora adeguato. I lavori da fare consistono nell’eliminazione dei parapetti murari, poiché di eccessivo impatto perché creano un effetto nastro d’interruzione delle visuali paesaggistiche, sostituendo gli stessi con delle ringhiere.