sabato 17 marzo 2018

Pd, dopo flop e veleni al via le assemblee dei circoli

Fonte: Il Mattino 

In queste ore, dopo la pesantissima sconfitta elettorale e la rissa dell'altra sera (o tentata, a seconda la si voglia interpretare) durante l'assemblea democrat al Mav di Ercolano, la base del partito appare smarrita. Dubbiosa sul da farsi specie se i massimi dirigenti sono deboli e senza forze. Quasi pugili suonati a bordo ring. Da un lato la dimissionaria segretaria regionale Assunta Tartaglione, dall'altro il provinciale Massimo Costa a cui il gruppo ex ds (che non ha partecipato al congresso) chiede una fase unitaria. «Occorre - dice il consigliere regionale Antonio Marciano - liberare il partito e aprire, se ne abbiamo la capacità, una nuova fase. Siamo obbligati a provarci e siamo obbligati a recuperare una dimensione unitaria». E aggiunge: «Ora tocca ad altri corrispondere a questo atto politico con altrettanto gesto di responsabilità», riferendosi alla decisione di Nicola Oddati di ritirare il ricorso per il congresso che ha incoronato Costa. Frizioni che non fanno che accrescere gli smarrimenti della base in questi giorni. Nell'attesa di due momenti cruciali nei primi due giorni della settimana. Anzitutto l'arrivo di Maurizio Martina (lunedì ore 18,30 presso il circolo Pd di Fuorigrotta), attuale numero uno del Nazareno dopo l'uscita di Matteo Renzi, e il giorno successivo della direzione regionale del partito a cui sarà presente (per sua espressa richiesta) il governatore Vincenzo De Luca. E se il primo appuntamento serve a capire l'orientamento del Nazareno verso un partito campano sprofondato al 12 per cento, il secondo dovrebbe chiarire come si costruirà il percorso del congresso che sceglierà il successore della Tartaglione. E, soprattutto, capire che ruolo abbia intenzione di ritagliarsi il governatore. Entrare nella mischia e cercare di dare finalmente l'assalto al partito napoletano o dedicarsi solo al suo lavoro a Palazzo Santa Lucia e pensare a eventuali rimpasti per questa seconda parte della legislatura? Vedremo. Intanto i militanti, i circoli sul territorio, si stanno riunendo per capire come uscire dalla fase più buia del partito a Napoli.


Oggi è il turno del circolo di Pomigliano, sotto la guida di Enzo Romano, che si riunisce m assemblea. Ex roccaforte storica della sinistra sino al referendum Fiat, quando la posizione del partito apertamente favorevole al piano Marchionne ha accelerato la fuga di militanti e iscritti. Sino allo schiaffo di domenica 4 marzo: democrat crollati al 10 per cento e trionfo del grillino Luigi Di Maio che ha ora qui il suo fortino dell'era post industriale. Giovedì, invece, l'associazione Rosso Democratico organizza nella sua sede di Capodimonte un incontro «per analizzare il voto e come ripartire per costruire un nuovo e diverso campo della Sinistra». «Occorre aprire una discussione che parta dalla base da quei militanti che non vengono coinvolti e dagli iscritti delusi. Le scelte che arrivano dall'alto, un modo di fare politica lontano dai territori e distaccato dalle persone non funziona», ragiona Enzo Acampora, consigliere democrat della terza Municipalità e fondatore di Rosso Democratico, che ha lanciato anche una petizione on line per chiedere l'azzeramento dei vertici del partito (che in poche ore ha raccolto già oltre un migliaio di firme) e consegnarla lunedì a Maurizio Martina. Ma proprio l'attuale reggente del Nazareno ha chiesto con una lettera, due giorni fa, a tutti i segretari regionali di non fare passi affrettati e rimanere ai propri posti per decidere il da farsi. Perché dopo il terremoto delle Politiche tutti i vertici regionali (tranne Basilicata e Toscana) hanno rassegnato le dimissioni dalle cariche.

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