giovedì 12 aprile 2018

Andrea Buonocore. L’intervista: “Con me la città cambia, in meglio”

Andrea Buonocore
Fonte: Nancy De Maio da Agorà

Vico Equense - "Faccio il sindaco perché voglio bene alla mia Città e ritengo non solo ingenerose, ma anche ingiuste le critiche che generano ansie e preoccupazione. Sui social si generano polemiche sterili che fanno male a Vico Equense e me ne rammarico." Per il ruolo che ricopre è ovviamente sovraesposto... Sono il parafulmine per situazioni e persone. Sono davanti ai miei consiglieri per difenderli, dietro per proteggerli da ansie e insicurezze. Sono pieni di entusiasmo, in buona fede e sempre pronti ad impegnarsi. È davvero una squadra compatta, come dice il presidente del Consiglio comunale Massimo Trignano? Senza se e senza ma. Mi sostengono e io ricambio la fiducia delegando. Ciascuno si occupa di un argomento specifico, che segue in prima persona, interfacciandosi con me. Poi c’è un buon clima, creatosi anche grazie all’appuntamento settimanale con la riunione di maggioranza, o l’incontro tra consiglieri che, di volta in volta, incontrano singolarmente gli assessori. Ancora, ci sono le commissioni dove i nostri sono quasi sempre presenti, mentre – ahimè – l’opposizione spesso e volentieri diserta. Anche in giunta tutti d’amore e d’accordo? Dopo il periodo problematico legato alla revoca dell’incarico di Laura Del Pezzo, abbiamo recuperato serenità ed equilibrio con il nuovo assessore al Bilancio, Daniela Gianna. Non mancano i confronti, anche duri, ma ogni decisione è assunta in modo collegiale. Del resto, ho fatto del dialogo e del confronto il tratto distintivo del mio modo di amministrare. Sia il sindaco del comune limitrofo o un cittadino, io non mi ritraggo dall’incontro. E rispondo sempre al telefono. Cosa serve a Vico Equense?


Esattamente quello che stiamo provando a fare. Purtroppo ci sono dei tempi burocratici che ci rallentano molto. Penso, ad esempio, al risanamento dei mutui per realizzare delle opere. Stiamo lavorando per dotare la Città di infrastrutture importanti e sviluppare un sistema di mobilità sostenibile. Ci sono diversi progetti in itinere. Si riferisce agli ascensori che collegheranno la stazione ferroviaria con la marina di Vico? Quella è un’opera che sarà interamente curata dall’Eav, per rispondere all’assenza di parcheggi e consentire a cittadini e turisti l’accesso alle spiagge. Ma penso anche ad un altro importante progetto, solo momentaneamente accantonato, che consiste nel collegamento, tramite ascensore, della villetta Paradiso con la marina di Seiano. C’è da dire, però, che Gennaro Cinque è riuscito, prima da sindaco, poi da assessore, a realizzare tanti interventi che ci consentono, oggi, di poter guardare avanti e programmare, come l’interramento di fili elettrici, la separazione di acque bianche da acque nere o la realizzazione del gasdotto. Parliamo del Faito? Croce e delizia. La situazione non è semplice, a causa di problemi burocratici legati alle competenze. Il comune di Vico Equense è stato il primo ad intervenire nei giorni della frana, nonostante spettasse a Regione e Città metropolitana, in qualità di proprietari, gestire l’emergenza. La regione, attraverso il Genio civile, ha provveduto a due stanziamenti: 50mila per imbrigliature e reti e 25mila per pulitura di zanelle e impluvi otturati. Intanto martedì inizierà l’opera di rimozione del materiale lungo via Nuova Faito. Si stima che saranno circa quaranta camionette. Perché solo ora? Perché il settore Viabilità della regione Campania era senza soldi, allora, per reperire fondi, ci si è rivolti al settore Demanio dello stesso ente. A brevissimo, quindi, sarà di nuovo percorribile la strada. Mercoledì 11 aprile si aggiornerà il tavolo prefettizio. In quella sede chiederemo la revoca dell’ordinanza di divieto di transito. La Città di Vico Equense si accollerà l’onere di vigilanza, controllo ed eventuale chiusura. Inoltre, porremo all’attenzione del prefetto la necessità della rimozione dei muretti costruiti dalla Città metropolitana che, in parte, hanno contribuito al dissesto. I nostri padri, avevano adottato muri dotati di archetti per far defluire l’acqua piovana. La soluzione scelta dalla Città metropolitana, invece, finisce per creare una diga e gli effetti derivati sono quelli che abbiamo avuto purtroppo modo di osservare. Vico Equense proporrà la sostituzione degli stessi con guardrail in acciaio e legno. Trasporto pubblico locale. Poche corse, assenza di tabelle orario alle fermate, nessuna pensilina. Non crede sia prioritario dare una risposta agli utenti? Le rispondo con una domanda: ricorda la situazione di due anni fa? Gli autobus erano tutti fatiscenti e, spesso, si fermavano lungo il tragitto per problemi meccanici. Oggi sono garantite più corse e mezzi sicuramente meno obsoleti. Per di più, abbiamo un tavolo permanente con l’Eav e ogni mese c’è un incontro. Abbiamo ottenuto molto, sia rispetto ai viaggi che all’affidabilità dei bus. In estate, poi, avremo le navette per le spiagge ogni mezz’ora, fino a mezzanotte. Partiremo già dall’inizio di giugno. Inoltre, sempre con l’Eav, è stato predisposto un progetto per riqualificare piazza Vesuviana. Per quanto riguarda le tabelle, l’azienda le consegnerà, mentre il comune si occuperà di installarle. Credo che l’immagine della Città sia importante, e ci sto lavorando tanto. Già ci stiamo occupando della cartellonistica e della segnaletica. Per quanto riguarda le pensiline, insieme con l’associazione Pizza a Vico, abbiamo pensato di realizzarle in ogni frazione utilizzando parte del ricavato dell’evento. Una parte dell’incasso per le pensiline. E il resto? Voglio puntualizzare che stiamo ancora valutando le proposte. Tra queste, credo che sia urgente un intervento presso il campo comunale di Massaquano, in modo da restituirlo ai giovani. Poi, vorremmo realizzare un’ulteriore scala presso il centro Madonnelle. Non so se lei sa che il finanziamento del progetto “Il cielo in una stanza” è terminato e il comune si è accollato tutte le spese necessarie per il funzionamento del centro ricreativo per persone con disabilità e centro residenziale. Torniamo a Pizza a Vico, quanto costerà alle casse comunali? Pizza a Vico costerà poco meno di 50mila euro, ma nel bilancio peseranno solo 20mila euro, dal momento che il resto è coperto dalla generosità degli sponsor. Le materie prime ci saranno offerte dagli sponsor, mentre il comune si occuperà di tutto il resto, dai forni alle autorizzazioni, dalla legna all’animazione nelle strade. È un evento che cresce, che trova sempre più adesioni tra i pizzaioli che non devono rimetterci niente e devono solo avere l’opportunità di una vetrina che servirà loro durante tutto l’anno. Inoltre, il ricavato resterà sul territorio, per progetti che puntano a migliorare la qualità della vita di cittadini e turisti. Quanto si prevede di incassare? Più dell’anno scorso. Cioè? 67mila euro. Le condizioni meteo dello scorso anno non ci hanno aiutato nel 2017. Speriamo quest’anno di essere più fortunati. Intanto la macchina organizzativa sta procedendo e già oggi (sabato 7 aprile, ndr), Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle Politiche agricole, che si è battuto per il riconoscimento dell’arte della pizza come patrimonio Unesco, sarà a Vico Equense. L’obiettivo è quello di fargli conoscere la peculiarità territoriale e inserendo la Pizza a metro in un progetto di riconoscimento più ampio. Possono i grandi eventi far crescere l’economia del Paese? Io credo che siano dei veri pilastri dell’economia del Paese. Ne abbiamo cinque, e costituiscono una vetrina fondamentale per il Paese. Pizza a Vico, Capo d’Orlando, la festa degli chef stellati, il Social World Film Festival e il Natale. Ciascuno rappresenta un attrattore, anche per target diversi. Posso già anticipare la data del Capo d’Orlando: il 25 maggio. Nella prima settimana di giugno ci sarà la Festa a Vico e a luglio il Festival del cinema. Sui dettagli non posso essere più preciso perché, archiviata Pizza a Vico, inizieremo a concentrarci sugli altri eventi. Per ora, la Città si goda l’arte inimitabile dei nostri pizzaioli, mentre noi amministratori continueremo a lavorare dietro le quinte per garantire non solo la riuscita dei grandi eventi, ma la gestione della quotidianità. Perché chi governa la Città non si occupa solo di tagliare nastri o seguire le processioni, ma il sabato e la domenica resta in ufficio a leggere la posta e a rispondere alla corrispondenza, sacrificando il tempo da dedicare agli affetti per fare il bene della propria Città. Oggi, dopo due anni, sono un po’ meno Andrea, ma mi sento in pieno il sindaco di Vico Equense.

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