domenica 22 aprile 2018

Rupert Everett a Sorrento: "In Italia preoccupanti atti di violenza contro gli omosessuali"

di Claudia Esposito 

Sorrento - Ieri sera gli "Incontri internazionali di cinema" di Sorrento hanno accolto con calore l'ospite più atteso, il divo inglese Rupert Everett, giunto in Città per presentare "The happy prince" il film da poco nelle sale da lui interpretato e diretto che narra la decadenza degli ultimi anni di vita del drammaturgo Oscar Wilde. Dopo la fugace comparsata di Alessandro Gassman e del regista Alessandro D'Alatri al termine delle riprese di alcune scene sorrentine de "I bastardi di Pizzofalcone", il chiostro gremito ha abbracciato con calore e apprezzato la grande disponibilità e semplicità del divo inglese che, in un invidiabile italiano, ha spaziato su diversi temi, raccontando anche numerosi aneddoti relativi alla realizzazione del film. Nel corso del dialogo con la giornalista Barbara Tarricone, l'attore ha rivelato che alcune riprese sono state anche realizzate a Napoli, "con persone del luogo e attori napoletani perché mi servivano persone che parlassero la lingua locale". Il film, che prende il nome da una favola di Oscar Wilde ripresa nella sceneggiatura, vede nel cast anche Colin Firth, Colin Morgan, Edwin Thomas, Emily Watson e Tom Wilkinson. La trama racconta le vicissitudini del grande drammaturgo inglese che, dopo i successi letterari e teatrali, cade in disgrazia e viene condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità. Il carcere lo mina nel corpo e nell'anima, non riesce a riconciliarsi con la moglie precipitando sempre più nel disastro totale. "Wilde - spiega Everett - ha fatto tanto per rivitalizzare la sua immagine e, nonostante le sue sventure, non ha mai perso il suo "sense of humour"". Lo scandalo per l'essere omosessuale è un elemento della vita del drammaturgo in comune con l'attore inglese che fece outing anni fa. "La mia rivelazione - ha ammesso Everett - ha pregiudicato la mia carriera ma non ne voglio più parlare perchè sono cose noiose. Piuttosto, stando in Italia da gennaio per girare la serie "Il nome della rosa", mi sono reso conto che c'è in atto una preoccupante ondata di violenza contro gli omosessuali sollecitate dalle idee anche di alcuni partiti politici".

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