giovedì 10 maggio 2018

Igiene mentale, braccio di ferro sui trasferimenti

I medici della Napoli 3 Sud nella struttura di via del Mare giudicata inidonea e perciò da chiudere 

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino 

Sorrento - Verificare le condizioni dei pazienti ricoverati nel centro di igiene mentale e valutare la possibilità di un loro trasferimento m altre strutture, nel caso in cui il presidio dovesse essere chiuso. Ecco l'obiettivo dei medici dell'Asl Napoli 3 Sud che ieri hanno effettuato un sopralluogo nell'edificio di via del Mare: un episodio che fa ripartire la mobilitazione di familiari e comitati, pronti a clamorose forme di protesta. La storia è nota: l'azienda sanitaria intende abbandonare l'edificio perché non idoneo all'attività psichiatrica. In quegli stessi locali, però, sono ricoverati undici pazienti affetti da gravi patologie che, m caso di chiusura, sarebbero trasferiti a Castellammare o Terzigno con gravi disagi per se stessi e per le famiglie. Senza dimenticare le mille persone che a Sorrento ricevono assistenza quotidiana. Perciò i sindaci della Costiera si sono più volte opposti alla chiusura del centro. A febbraio, Comuni e Asl avevano raggiunto un accordo m base al quale si sarebbe valutata la possibilità di uno spostamento degli ambulatori da via del Mare alla sede Arips di via degli Aranci. In più, l'azienda si era impegnata a trovare una sistemazione ai pazienti ricoverati a Sorrento così da scongiurarne il trasferimento a Castellammare o a Terzigno.
 
In questo senso, ieri gli esperti dell'Asl sono tornati nella struttura di via del Mare dove hanno visitato i malati e analizzato nuovamente le caratteristiche che rendono lo stabile inadatto all'attività psichiatrica: spazi esigui, presenza di scale e barriere architettoniche, particolare conformazione delle vie d'uscita. Risultato? Stando a quanto trapela dagli uffici dell'Asl, a breve un paziente potrebbe essere dimesso e, quindi, tornare a casa. Per gli altri dieci, invece, servirà un ulteriore monitoraggio: se le loro condizioni lo consentiranno, potranno essere sistemati in una struttura di Meta o, al limite, nella sede del distretto sanitario di Sant'Agnello; altri menti, si dovrà prendere in considerazione l'ipotesi del trasferimento lontano dalla Costiera. «Troveremo la soluzione più rispondente alle esigenze di ciascun malato», rassicurano dall'Asl. Nel frattempo, però, nell'opinione pubblica scatta l'allarme. Nelle ultime ore, la petizione contro la chiusura del centro ha superato le 3600 firme. «Abbiamo allertato i sindaci - fa sapere il leader della protesta Rosario Fiorentino - è ora di riprendere la lotta». La mobilitazione potrebbe portare a una triplice protesta: presidio permanente, corteo e manifestazione in piazza Tasso per ribadire il no alla soppressione di un imprescindibile servizio sanitario.

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