martedì 29 maggio 2018

Sfascio ospedali: paura di ammalarsi in penisola sorrentina

Ospedale di Vico Equense
Pubblica denuncia del Tribunale per i diritti del malato

Penisola sorrentina - Sanità allo sfascio in penisola sorrentina. Mancano i primari, mancano i medici, mancano gli infermieri. Manca tutto. Le stesse strutture, l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Sorrento e il De Luca e Rossano di Vico Equense, sono ridotte in condizioni pietose, è stata dismessa da tempo anche la manutenzione ordinaria. La situazione è tale che i malati hanno paura di farsi ricoverare. E di fronte a questo sfascio totale, risulta veramente impossibile fare tutela perché anche gli interlocutori, quelli che dovrebbero dare spiegazioni e darsi da fare, balbettano cose nebulose, poco chiare, volutamente mistificatorie tirate fuori a proprio uso e consumo. Una situazione che non è più solo allarmante, ma vergognosa. E temiamo che lo diventerà sempre di più ora che i responsabili di questo sfascio, possono agitare il vessillo dell’ospedale unico finanziato. Quanto tempo ci vorrà per fare progetti esecutivi, appalti, completamento delle opere, comprare attrezzature? E quanta gente morirà a causa di un’assistenza precaria in attesa dell’ospedale unico? Su questi temi il Tribunale dei diritti del malato di Cittadinanza Attiva indice una conferenza stampa che si terrà giovedì 7 giugno alle ore 18 nella sala Consiliare del Comune di Sorrento.
 
“Vogliamo far sapere a tutti i cittadini della penisola sorrentina, - sottolinea Giuseppe Staiano del Tribunale per i Diritti del Malato -, a quelli della costiera amalfitana, e alle migliaia e migliaia di ospiti di questo territorio, che la loro vita vale poco o niente perché il cittadino con i suoi bisogni è lo zimbello del pubblico potere, è alla mercè delle scelte politiche nazionali e regionali, dell’esiguità dei finanziamenti stanziati, delle beghe interne, degli interessi personali. E proprio perché è lampante il disinteresse pubblico che veramente sta negando il sacrosanto diritto alla salute costituzionalmente garantito, che invitiamo a questa pubblica denuncia, oltre ai giornalisti, anche i sindaci dei Comuni, i politici regionali e quanti hanno a cuore la salute dei cittadini”.

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