lunedì 7 maggio 2018

Via dalla pazza folla. Ecco gli angoli segreti della Divina Costiera

Amalfi
L'excursus nella terra dei «marinai di montagna» Tour ideale da Vietri a Positano tra ottobre e marzo 

Fonte: Daniele Milano, sindaco di Amalfi da Il Corriere del Mezzogiorno

C’è un posto dove la ~ montagna affonda imperiosa a mare, in cui la mano dell'uo mo ha sapientemente completato il disegno originario della natura, tanto da valergli il riconoscimento di "Patrimonio dell'Umanità" dell'Unesco. C'è un posto fatto di paesaggi verticali attraversati da scale che digradano a mare, scenari mediterranei percorsi da un fitto reticolo di sentieri, da secoli guida per viandanti, mercanti, santi e reliquie, provenienti da Oriente e Occidente. C'è un luogo unico al mondo, la Valle delle Ferriere, che dai Monti Lattari giunge al mare tra i limoneti e le tracce di un passato industrioso animato dai percorsi d'acqua. C'è un posto fatto di case a grappoli, di piazzette silenziose come quelle di Pastena e Lone ad Amalfi, angoli sconosciuti so spesi tra cielo e mare, la contrada di Minuta a Scala che ancora custodisce il suo prezioso passato medioevale o il borgo di Torello a Ravello che ogni anno si illumina di luci e fuochi pirotecnici a rievocare la cacciata degli invasori pisani. C'è un posto fatto di preziosi campanili che nei secoli hanno scandito ritmi di vita, tradizioni e culti dalle radici lontane, di chiese e grotte vista mare che hanno accolto monaci eremiti e che si sono trasformate in scrigni di preziosi affreschi medievali, come Santa Maria de Olearia a Maiori e la grotta dei Santi ad Atrani, o ancora Santa Maria a Castro a Praiano dalla quale è possibile ammirare Positano, i faraglioni di Capri e le isole de Li Galli.
 
C'è un posto fatto di torri sveve, angioine, aragonesi su ogni crinale a testimoniare la strenua difesa delle popolazioni locali contro le cruente incursioni saracene e corsare. Tracce imponenti del glorioso passato marinaro che è tuttora custodito nell'Arsenale dell'Antica Repubblica la quale, per prima, diede al Mediterraneo leggi di navigazione e un evoluto strumento di orienta mento, la Bussola. La chiamano Divina Costiera, terra di mercanti e "marinai di montagna", celebrata nel tempo da artisti, scrittori e viaggiatori del Grand Tour, divenuta meta turistica di fama mondiale. In molti mi domandano quale sia il periodo migliore per visitarla: affermo, convintamente, da ottobre a marzo. Un periodo privilegiato in cui assaporare la magia dei luoghi nascosti, la meraviglia dei paesaggi, lontano dalle fibrillazioni della folla, scoprendo una dimensione totalmente differente. Consiglio di tralasciare quei "ponti" festivi e i periodi di maggiore ressa, in cui è certamente preferibile dimenticare l'auto e ammirare le curve ininterrotte della Statale Amalfitana, giungendo dal mare. E chissà se era vera quella storia raccontata dal mio professore del liceo, secondo cui per collegare tutti i piccoli centri della Costa, i Borbone avrebbero progettato quella mulattiera volutamente sinuosa affinchè, nei loro giri in carrozza, potessero godere il più a lungo possibile del panorama mozzafiato.

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