martedì 12 giugno 2018

Castellammare, dopo 25 anni democratici fuori dai giochi

Andrea Di Martino e Gaetano Cimmino
Fonte: Mauro De Riso da La Repubblica Napoli

Castellammare di Stabia - L'alba del day after segna il tramonto del Pd. Una svolta storica per Castellammare di Stabia, con il centrosinistra si ritrova fuori dai giochi. A contendersi la poltrona di sindaco il 24 giugno saranno Gaetano Cimmino, leader del centrodestra, e Andrea Di Martino, ex dem ora a capo di una coalizione di centro. Dal 1993, quando fu introdotta l'elezione diretta dei sindaci, Castellammare era riuscita praticamente sempre, eccezion fatta per la parentesi Bobbio (2010-2012), a far valere la propria matrice di centrosinistra. «Non posso nascondere le difficoltà attuali - ammette Nicola Corrado, segretario cittadino dem - il partito a Castellammare è stato abbandonato da un'ampia fetta del gruppo dirigente, a partire da Andrea Di Martino. Ho provato con tutte le energie a tenere in piedi la baracca, puntando su una coalizione trasversale. Ma ora non è il momento delle decisioni affrettate, anche se io stesso sono molto stanco e non so cosa farò». L'amarezza coinvolge anche Massimo de Angelis, candidato sindaco del centrosinistra, escluso dal ballottaggio per 108 voti. «Sono sereno ma un po' dispiaciuto per questo esito al fotofinish. - sottolinea de Angelis, penalizzato soprattutto dai magri consensi nella periferia nord chiederemo chiarimenti sulle oltre 700 schede nulle. Un dato anomalo, soprattutto a seguito della vicenda spiacevole delle schede fotografate al Cicerone».
 
Un'ampia fetta dell'elettorato di centrosinistra ha deciso di premiare Tonino Scala, candidato sindaco di Liberi e Uguali, che dopo il flop alle Politiche del 4 marzo registra un exploit. «È il risultato migliore di tutta Italia per Leu - spiega Scala - una bella affermazione, che ci fa capire che qui la sinistra, quella vera, c'è e non è scomparsa, ne si è scolorita». Il flop più clamoroso, tuttavia, reca la firma del Movimento 5 Stelle, che alle Politiche aveva dominato e ora è quarto. «Purtroppo un Sud che vota il M5S con oltre il 50 per cento delle preferenze alle politiche - sbotta il candidato sindaco Francesco Nappi - con 50 euro alle amministrative dimostra di essere ancora legato ad un retaggio culturale che ha trascinato le nostre città nel baratro». Di apparentamenti, per ora, nemmeno a parlarne. Nessuno si sbilancia sull'immediato futuro. L'elettorato di sinistra e il voto di protesta dei grillini potrebbero virare su Di Martino, ma Leu e il Movimento 5 Stelle guadagnerebbero un consigliere in più in caso di vittoria di Cimmino, il quale ha ottenuto oltre 3mila voti in più rispetto al suo più immediato rivale. «I temi della sicurezza, della vivibilità, il piano parcheggi e le iniziative riguardanti le politiche sociali - sottolinea Cimmino, che ha sfondato nelle periferie, riuscendo anche a raccogliere consensi in abbondanza nel centro cittadino - hanno riscosso un largo consenso. Il nostro è un progetto che parte da lontano». Di Martino, intanto, si gode il risultato storico del "grande centro", che è riuscito a spezzare il classico bipolarismo a Castellammare di Stabia. Nella sua coalizione c'è la più votata al Consiglio, Tina Donnarumma, che ha ottenuto 1.122 preferenze. «Abbiamo percepito la sensazione collettiva di distacco dei cittadini nei confronti di un Pd che si è isolato, rinunciando al confronto con la città - sostiene Di Martino - intendiamo realizzare una prospettiva di cambiamento che parte da un dialogo costante con gli stabiesi. Nessuno credeva che potessimo farcela, ma il coraggio e la passione premiano sempre».

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