venerdì 13 luglio 2018

La maxi-truffa della tassa di soggiorno


Costiera sorrentina. Omesso versamento: denunciati 133 albergatori 

Fonte: Dario Sautto da Il Mattino 

L'EVASIONE 

Alberghi, bed & breakfast e affittacamere ritardavano o non versavano affatto l'imposta di soggiorno ai Comuni, Un'evasione che è costata un danno di circa un milione di euro agli enti comunali di Sorrento, Massa Lubrense e Sant'Agnello, A scoprire la truffa della tassa di soggiorno, andata avanti tra il 2012 e il 2016, sono stati gli uomini della tenenza della guardia di finanza di Massa Lubrense, guidati dal capitano Leonardo Cuneo e dal colonnello Geremia Guercia, che hanno effettuato controlli a tappeto sulle strutture ricettive della Penisola Sorrentina. Sono 133 le persone denunciate a piede libero per peculato o peculato d'uso (praticamente temporaneo) alla Procura di Torre Annunziata, nell'ambito della maxi-inchiesta sul mancato o omesso versamento dell'imposta. Non è escluso che qualcuno abbia agito anche grazie alla complicità di dipendenti e funzionari comunali. 
L'IMPORTO 
Una tassa, quella di soggiorno, che varia da uno a cinque euro al giorno per ogni ospite delle varie strutture ricettive presenti sui territori dei tre Comuni della Penisola Sorrentina interessati dai controlli, e che sarebbe stata «trattenuta» dagli operatori turistici. In alcuni casi, albergatori e titolari di altre strutture hanno versato in ritardo, in altri casi non l'hanno mai fatto.
 
Se si tratti di «dimenticanze» o scelte mirate sarà stabilito nel corso dell'inchiesta. Invece, al momento è certo il volume economico dell'evasione che è stato calcolato in circa un milione di euro totali, soldi mai arrivati nelle casse comunali dei tre enti e che compaiono come voci negative nei bilanci di Sorrento, Massa Lubrense e Sant'Agnello. L'ipotesi di reato è quella di peculato perché nel momento in cui un operatore turistico incassa la tassa di soggiorno diventa come un dipendente statale che utilizza l'auto di servizio: non deve usarla per fini privati - dunque non deve trattenere quelle somme fuori termine - altrimenti commette il reato di peculato. Dunque, se non versa le somme dovute nei tempi stabiliti, incorre in sanzioni, che possono ammontare anche al 30% del dovuto, se versate con semplice ritardo. Se si supera un anno di ritardo o se non si versa sistematicamente l'imposta di soggiorno, si finisce nelle violazioni penali. Come nel caso delle 133 strutture: si tratta di 79 tra b&b e affittacamere, mentre 54 sono hotel. Nove di questi ultimi risultano non aver mai versato la tassa di soggiorno ai Comuni, e tre di questi alberghi - due a Sant'Agnello, uno a Sorrento sono considerati «grandi strutture» che hanno un volume d'affari elevato e che, dunque, avrebbe causato un danno cospicuo ai vari enti.
IL SISTEMA
Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, i 133 rappresentanti legali di altrettante strutture ricettive della Penisola Sorrentina avrebbero evaso la tassa in modalità differenti. I versamenti irregolari, cioè avvenuti ben dopo le scadenze, ammontano ad 1.090.901 euro, mentre i versamenti mai corrisposti alle casse comunali sono di 349.714 euro. Le conseguenti sanzioni amministrative previste per l'omesso o ritardato versamento dell'imposta di soggiorno, se comminate dagli enti locali, avrebbero determinato introiti per le casse dei comuni coinvolti per circa un milione di euro. Numeri importanti, praticamente unici in Italia, visto che situazioni di questo genere non vengono riscontrate altrove.
LE TAPPE
Le indagini, coordinate dalla Procura oplontina, avevano vissuto una prima fase, che era volta a scoprire le modalità di riscossione dell'imposta di soggiorno da parte dei gestori di alcune strutture ricettive della Penisola Sorrentina. In questo primo filone, i finanzieri avevano scoperto e denunciato per appropriazione indebita cinque persone, titolari o gestori di altrettanti alberghi, che non avevano versato gli incassi della tassa di soggiorno oppure ne ritardavano il pagamento ai vari Comuni. Allargando i controlli grazie agli elenchi fomiti dagli uffici comunali di Sorrento, Massa Lubrense e Sant'Agnello, sono poi emerse irregolarità praticamente diffusissime, anche tra alcuni alberghi di lusso, ma soprattutto tra b&b e affittacamere. Nel corso della seconda fase investigativa, i finanzieri hanno scoperto altri 128 rappresentanti legali di strutture alberghiere, tutti denunciati a piede libero, e che avrebbero anche causato rilevanti danni agli enti locali.
L'ASSOCIAZIONE 
«Bene i controlli - commenta Costanzo Iaccarino, presidente Federalberghi penisola sorrentina - ma servono verifiche altrettanto stringenti sugli abusivi, unire i responsabili che sono iscritti alla nostra associazione? Non sappiamo chi ha fatto cosa. In alcuni casi potrebbe trattarsi di semplici dimenticanze, possono capitare a tutti. Da statuto, poi, non abbiamo potere sanzionatorio. Quindi non puniremo nessuno, non ci spetta farlo».

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