mercoledì 11 luglio 2018

Ristorazione, 5 anni d’oro. In Campania cresce del 12%

Il Ristorante Italia continua a crescere. Negli ultimi cinque anni i pubblici esercizi sono aumentati quasi del 7%, raggiungendo quota 334mila, il numero più alto numero d'Europa, per un settore che genera un fatturato di 76 miliardi di euro e da lavoro a 730mila dipendenti, di cui 8 su 10 con contratto a tempo indeterminato. L'espansione è trainata dal culto italiano per il mangiar fuori; ma incidono anche una forte domanda turistica e l'affermazione dei cibi d'asporto. Cresce anche l'innovazione: 9 pubblici esercizi italiani 10 sono su web e social, il 22% è attivo sulle piattaforme online di prenotazione e delivery come Foodora e The Fork, e poco più di 3 imprenditori su 4 (il 76%) hanno effettuato nell'ultimo anno investimenti in macchinari e pratiche innovative. Sono i dati elaborati dall'ufficio economico Confesercenti e Cst. Riguardo i consumi alimentari delle famiglie, gli italiani si confermano assidui frequentatori di pizzerie e ristoranti, cui non hanno rinunciato nemmeno nelle fasi più acute della recessione: se tra il 2012 ed il 2013 i consumi alimentari domestici si sono contratti del 6,4%, quelli dei ristoranti appena del 2,1%. Dal 2014 la spesa alimentare è tornata a crescere sia in casa che fuori: per la ristorazione nel 2016, le famiglie hanno investito in media 114 euro al mese. Ma a Nord si spende oltre il doppio del sud (150 euro contro 60).
 
Il quadro dei numeri dei pubblici esercizi in Italia mostra che tra il 2012 e il 2017 le attività di ristorazione sono passate da 312mila a 334mila, un aumento di 22mila unità (+7%), in media 4.500 imprese in più ogni anno, oltre 12 nuovi pubblici esercizi al giorno. Secondo il dossier diffuso da Confesercenti, l'Italia è in testa alle classifiche europee anche nel numero di imprese per abitante: nel nostro Paese c'è un'attività di somministrazione ogni 180 persone, più della Francia (una attività ogni 300 persone) e a Germania (una ogni 450). L'espansione del settore negli ultimi cinque anni ha coinvolto tutto il Paese, registrando veri e propri boom in Sicilia (+16,1%) Campania (+12,4%) e Lazio (+12,3%). L'unica regione dove si è registrato un calo delle attività è la Valle d'Aosta (1,4%). Volano cibi d'asporto e street food. Ad aumentare sono state soprattutto le attività di catering (+9,4%), seguite dalle attività di ristorazione (+4,7%). Tra queste ultime spicca la crescita dei ristoranti attivi nella preparazione dei cibi d'asporto (+13,8%), un ritmo quasi doppio rispetto a quello dei classici ristoranti con somministrazione sul posto (+7,2%), Ma vola anche lo street food (+40,9%): tra il 2013 e il 2018 il numero degli imprenditori su due ruote è passato da 1.717 a 2.729 con un incremento in termini assoluti più di mille unità. Più lenta, invece, l'espansione della base di bar ed altri esercizi senza cucina, che registra un incremento intorno allo 0,8%. L'occupazione è un capitolo di rilievo. Secondo i dati relativi al 2016 gli ultimi disponibili con questo livello di dettaglio - nei pubblici esercizi italiani lavorano oltre 1,1 milioni di persone, di cui 380mila autonomi e oltre 730mila dipendenti, aumentanti di oltre 60mila unità dal 2016. Il settore, contrariamente alla comune opinione pubblica, presenta livelli molto elevati di occupazione stabile: il 78% dei dipendenti (circa 570mila) sono impiegati a tempo indeterminato. Questa tipologia è anche quella che ha registrato la maggiore crescita tra il 2012 ed il 2016: +16%, contro il + 3,1% delle assunzioni a tempo determinato. (Fonte: Metropolis)

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