domenica 8 luglio 2018

Vico Equense. Contrasto al marine litter: dal fishing for litter a strategie “plastic free", le proposte di Legambiente

Vico Equense - Il Mediterraneo è uno dei mari più minacciati dal marine litter, i rifiuti che galleggiano in mare e quelli spiaggiati, frutto della cattiva gestione a monte, dell’abbandono consapevole e della cattiva depurazione. Si tratta di una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici. E riguarda da vicino anche il nostro Paese, con evidenti rischi per l’ambiente, la salute e l’economia. E quello che vediamo galleggiare sulla superficie del mare e arenarsi sulle spiagge è, purtroppo, solo la punta dell’iceberg di un problema ben più complesso. Sono 8 milioni, infatti, le tonnellate di rifiuti che ogni anno finiscono nei mari e negli oceani del mondo. Parliamo di un camion al minuto, e di questi, almeno il 70% affonda. Il fishing for litter è l’unica attività che consentirebbe di rimuovere questi rifiuti, come attività parallela a quella della pesca. Le tonnellate dei rifiuti che giacciono sui fondali sono per lo più plastica, danneggiano la biodiversità e se non sono raccolti sono una pericola fonte di microplastiche, fenomeno ancora più insidioso, invisibile e incalcolabile anche per la contaminazione della catena alimentare. Per questo Legambiente, in occasione dell’arrivo in Campania di Goletta Verde, la storica campagna in difesa del mare e delle coste, chiede che la Regione Campania si attivi, d’intesa con le amministrazioni dei comuni costieri, per consentire il recupero dei rifiuti da parte degli operatori della pesca, e promuovere una strategia “plastic free”, costruendo cioè una sinergia con istituzioni, realtà economiche e cittadini per diffondere le pratiche virtuose per frenare la produzione di rifiuti plastici e migliorare i processi di riutilizzo, riciclo e smaltimento. Temi che saranno affrontati questa sera, nel corso della tavola rotonda “Fishing for litter: il mare è di chi lo ama” promossa da Goletta Verde alle ore 20,45 aMarina Grande di Sorrento. Durante l’estate 2016 con Goletta Verde è stata la presenza dei rifiuti galleggianti nel mare, registrando una densità dei rifiuti per l’intera area indagata di 58 rifiuti per ogni kmq di mare: quella più alta è stata registrata nel mar Tirreno (62 rifiuti/kmq). E fra i 49 transetti effettuati lungo le coste italiane nel 2016, la densità massima dei rifiuti è stata registrata nella navigazione tra il nord ovest di Capri e Punta Campanella.

Il problema riguarda però anche i rifiuti presenti sulle nostre spiagge come testimoniano i dati di Beach litter di Legambiente che ha monitorato lo scorso mese in Campania 22 spiagge per un totale di 78mila metri quadrati, rilevando una media di 7 rifiuti ogni metro per un totale di 15.201 rifiuti. Di questi, la plastica rappresentava ben il 77%, seguita da vetro/ceramica (8,8%) carta/cartone (5%). «I nostri dati evidenziano come buona parte dei rifiuti che troviamo negli ambienti costieri e marini potrebbero essere dimezzati se si mettessero in campo delle politiche di prevenzione ad hoc – sottolinea Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania -. Per questo riteniamo si debba intensificate l’impegno delle amministrazioni locali al contrasto della diffusione del marine litter, di mettere in campo misure di contrasto alla plastica e ai rifiuti galleggianti, per proteggere la bellezza della costa campana diffondere cittadinanza responsabile e incentivare turismo sostenibile.Questo, oltre ad alimentare sempre di più il modello di economia circolaree progetti di qualità e innovativi a tutela del mare, deve diventare una delle priorità dell’agenda politica regionale. Un impegno che può partire dalla penisola sorrentina, tra i luoghi più affascinanti del nostro Paese, e moltiplicarsi così lungo tutta la costa campana». Oltre al devastante impatto sull’ambiente, il marine litter ha drammatiche conseguenze sugli esseri viventi che vivono in contatto con l’ecosistema marino: l’ingestione dei rifiuti di plastica è stata documentata in oltre 180 specie marine. Senza dimenticare che, secondo uno studio commissionato ad Arcadis dall’Unione europea, il marine litter costa all’Europa 478 milioni di euro all’anno solo per i settori di turismo e pesca, mentre per pulire tutte le spiagge europee il costo stimato è di 412 milioni di euro. «Il settore della pesca è uno di quelli fortemente impattati da questo problema ma anche quello che può ricoprire un ruolo da protagonista nella grande pulizia del nostro mare, ad esempio con il “Fishing for litter” – spiega Serena Carpentieri, vicedirettrice generale di Legambiente -. Un’attività che consentirebbe ai pescatori di riportare a terra i rifiuti che finiscono accidentalmente nelle reti. Una misura quanto mai necessaria che è prevista dalla direttiva europea Marine Strategy ma che in Italia è ostacolata dalle normative vigenti che necessitano una revisione per consentire finalmente che queste attività possano svolgersi regolarmente. A oggi, infatti, a eccezione di alcuni progetti pilota i pescatori sono purtroppo costretti a ributtare in mare i rifiuti pescati». All’incontro promosso da Legambiente saranno presenti: Giuseppe Cuomo, sindaco Comune di Sorrento; Enrico Staino, comandante Capitaneria di Porto di Sorrento; Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania; Luigi di Prisco, assessore all’ambiente Sorrento; Serena Carpentieri, vicedirettore Legambiente; Alberico Simioli, esperto in politiche comunitarie sulla pesca; Luca Pucci, comitato scientifico Legambiente; Luigi Cuomo, Penisolaverde s.p.a; Francesco Pascale, Legambiente Campania; Antonini di Palma, consulente ambientale esperto in gestione rifiuti. Sono state invitate le amministrazioni dei comuni della Penisola sorrentina e i rappresentanti di categoria dei pescatori Il tour 2018 della Goletta Verde è realizzato anche grazie al sostegno di CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e dei partner Novamont e Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio (La Nuova Ecologia e rinnovabili.it sono invece media partner).

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