martedì 18 settembre 2018

Vico Equense. Cane aggredisce una ciclista: “Ho utilizzato la mia bici come scudo dagli altri attacchi”

Vico Equense - Un cane aggredisce una ciclista. È avvenuto ieri pomeriggio vicino la chiesa di Santa Maria del Toro. Tutto è iniziato verso le 18. “Stavo rincasando con la bici, – spiega Mariateresa Caiafa - quando da dietro una macchina in sosta è sbucato un feroce cane nero di grosse dimensioni. L’animale ha prima azzannato la mia caviglia destra, che sono riuscita a strappare dalla sua morsa per poi ricevere un secondo attacco, che mi ha causato varie lacerazioni. Nonostante la morsa stretta del cane sono riuscita a divincolarmi. Ho utilizzato la mia bici come scudo dagli altri attacchi, e ho iniziato a urlargli contro sperando che si calmasse, ma anche per richiamare l'attenzione di qualcuno. C'erano delle donne spaventate sull'uscio della chiesa, - aggiunge Mariateresa- una di loro era appena stata aggredita alla mano e alla coscia. Mentre tenevo a bada il cane – continua il racconto di Mariateresa Caiafa - che alternava fasi di quiete a altre di rabbia, ho chiesto aiuto ai vigili urbani di Vico Equense, che sono arrivati in contemporanea con i padroni del cane, che si sono avvicinati dicendo: "è un cane docile", potete immaginare la mia reazione a caldo… In ospedale trovo la mia vicina che come me era in procinto di ricevere le cure adeguate in seguito alla spiacevole situazione creatasi e verrò a sapere che anche un bambino di circa 12 anni, figlio dei miei vicini è riuscito a scappare rifugiandosi nella prima casa che ha trovato, fortunatamente è stata solo la sua scarpa a farne le spese. Sono molto arrabbiata con i miei concittadini; nessuno ha chiamato qualcuno per vedere perchè stesse li, del perchè stesse attaccando, perchè nessuno ha fatto niente prima? E se ci fosse stato mio nipote di soli tre anni? Non odio quel cane e mai potrò avercela con lui, sicuramente era spaventato, si era perso, non so cosa gli sia passato per la testa ma il mio rammarico va verso i suoi padroni, responsabili della sua cura e della mia/nostra "vita"", conclude Mariateresa Caiafa, che ha sporto denuncia.

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