martedì 13 novembre 2018

Città senza futuro 146mila disoccupati in 22 Comuni-incubo

Emergenza occupazione. Quasi un residente su due non ha un impiego. Il dramma nell'area torrese, stabiese e sorrentina 

Fonte: Vincenzo Lamberti da Metropolis

I numeri sono impietosi, così come le percentuali: fotografano la situazione disperata dell'occupazione in provincia di Napoli. Un esercito di senza lavoro che tocca quasi 150 mila unità. Un cittadino su due che non ha la possibilità di un lavoro, neanche precario, nemmeno stagionale. A casa, senza diritti e opportunità. Sono i numeri dei Centri per l'impiego di Torre del Greco, Pompei, Castellammare e Sorrento a scattare questa istantanea fatta di occasioni mancate e rabbia per un futuro ancora nero.
I numeri da paura
Le percentuali venute fuori dal confronto statistico tra i residenti in età lavorativa e gli iscritti alle strutture di collocamento, evidenziano una verità scottante: la media dei senza lavoro, infatti, non scende sotto il 45% nell'area compresa tra Torre del Greco e i Monti Lattari. Con picchi che, addirittura, arrivano a coprire quasi il 50% in alcune realtà. Solo la Penisola Sorrentina, riesce a tenere una media che sta al di sotto del 40%: ma lo fa grazie al plotone di stagionali che si cancellano dalle liste dei disoccupati e a una situazione economica in genere più florida grazie al boom turistico di quel territorio. Dati che, comunque, sono clamorosamente superiori alle medie regionali e nazionali che sfiorano il 22% secondo le ultime rivelazioni.


L'area stabiese 
A Castellammare la situazione è nera: la media dei cittadini senza lavoro arriva a toccare al 47,15%. Sono infatti 20.241 i disoccupati iscritti all'anagrafe del centro per l'impiego di via Regina Margherita, a fronte dei 42.929 abili al lavoro secondo gli ultimi dati Istat. Un dato che, se si confronta a quello dei paesi vicini dei Monti Lattari, riesce addirittura a non essere quello più negativo. Tra Gragnano, Santa Maria la Carità, Sant'Antonio Abate, Casola, Lettere, Pimonte ed Agerola, infatti, la media dei disoccupati cresce in maniera preoccupante fino al 48,15%: con precisione sono 27.052 i senza lavoro a fronte di 56.172 residenti in età lavorativa. Numeri clamorosi che danno il senso della sconfitta della politica e, forse, spiegano anche il perché della vittoria dei movimenti populisti che in queste zone alle ultime Politiche hanno fatto filetto anche grazie alle promesse e al reddito di cittadinanza.
Torre Annunziata e l'area boschese
A Torre Annunziata, un'altra delle grandi città della costa dove la desertificazione industriale e l'assenza della politica hanno lasciato macerie sociali, il dato dei disoccupati si attesta al 45,69%: numericamente 25.896 persone senza occupazione. Ma, basta muoversi di qualche chilometro, per avere un dato ancora peggiore: tra Boscoreale, Boscotrecase e Trecase la percentuale dei disoccupati sale al 49,49%. Un record in negativo che fissa a 15.493 uomini e donne che non hanno alcuna attività lavorativa.
La crisi di Torre del Greco
Non ancora ripresasi dai drammatici colpi all'economia locale dati dallo scandalo Deiulemar, Torre del Greco fissa la sua percentuale di senza lavoro al 46,47%. Sono 25.896 i cittadini torresi che non hanno un lavoro a fronte di 55.726 residenti in età lavorativa. Numeri che coinvolgono anche la vicina Ercolano dove la percentuale si attesta al 47,20% con un numero di 16.293 disoccupati. Situazione che investe anche il settore della marineria che, da tempo, sta portando avanti una battaglia per la tutela, della professione.
Il caso Sorrento
 Anche l'area sorrentina deve fare i conti con la crisi. I numeri, infatti, parlano chiaro: 39,90% di disoccupati per i comuni di Vico Equense, Piano di Sorrento, Meta, Sant'Agnello, Sorrento e Massa Lubrense. Sono 21.194 i giovani che sono senza lavoro e fanno ricorso alle norme previste dai centri per l'impiego. A fronte di una popolazione attiva pari a 53.113 abitanti. Numeri che, però, potrebbero anche in penisola sorrentina diventare ancora più clamorosi. Sono questi, infatti, i giorni dell'iscrizione dell'esercito di stagionali che dopo una breve occupazione tornano a ingrossare le fila della pattuglia dei disoccupati.
La tensione sociale
Una polveriera che sta per scoppiare ovunque, come confermano anche le organizzazioni sindacali, che chiedono alla politica risposte serie e non più ricette demagogiche. Nell'attesa del pannicello caldo del reddito di cittadinanza c'è un numero esasperato di giovani e meno giovani che deve fare conti con l'assenza di lavoro, la crisi economica e l'impossibilità di andare avanti. Una vera e propria guerra sociale pronta ad esplodere. Quella che, però, la politica fa finta di non vedere. E che, invece, è ogni giorno sulle pagine dei giornali e nella vita. La tensione sociale, reale di chi non sa come andare avanti. Senza lavoro, ma soprattutto, senza speranza.

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