domenica 25 novembre 2018

Soldi "rubati" ai Comuni. Sequestri in 4 strutture

Buco di 300mila euro. Accuse a 4 location turistiche di Sorrento, Sant' Agnello e Massa Lubrense. Titolari indagati: «Trattenevano gli introiti dell'imposta di soggiorno» 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sorrento - L'accusa rimane sempre la stessa: aver omesso o ritardato il versamento dell'imposta di soggiorno a favore dei rispettivi Comuni. Così, dopo i 133 avvisi di conclusione delle indagini notificati lo scorso luglio, arrivano anche i sigilli a conti corrente e immobili. Il sequestro ammonta a quasi circa trecentomila euro e stavolta riguarda solamente quattro società turistiche che gestiscono strutture ricettive a Sorrento, Sant'Agnello e Massa Lubrense. I rappresentanti legali rispondono di peculato d'uso seppur in almeno due dei quattro casi al centro della nuova operazione della finanza, proprio nelle ultime ore, sono già scattate le restituzioni dei soldi trattenuti. Faranno lo stesso, a breve, anche le altre due strutture destinatarie del sequestro. La Procura di Torre Annunziata ipotizza, che dal 2012 al 2016, numerose strutture ricettive situate a Sorrento, Sant'Agnello, Massa Lubrense, Meta e Piano di Sorrento non hanno saldato i conti con i Comuni per l'imposta di soggiorno.
 
Lo scorso luglio, le fiamme gialle notificarono 133 avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di imprenditori e titolari di alberghi, case vacanza, affittacamere e bed and breakfast. Ora c'è il secondo round: in azione ancora la finanza che ha, messo sotto chiave conti correnti e beni immobili intestati a quattro rappresentanti legali di altrettante di Massa Lubrense, Sant’Agnello e Sorrento. Stando a ciò che è emerso a margine del sequestro, a stretto giro i Comuni incasseranno i circa 250mila euro mancanti. Due strutture indagate hanno pagato nei giorni scorsi, lo stesso faranno le altre due magari già in settimana. «Bene le indagini e gli accertamenti ma occorre una sinergia in grado di svolgere azioni interforze» dice Agostino Ingenito, presidente dell'associazione bed and breakfast e affittacamere della Campania. «E' ancora molto confusa l'attività amministrativa per verifiche urbanistiche e adeguamenti sanitari - continua il numero uno di Abbac - Chi presenta una Scia e si adegua alle normative regionali e fiscali è spesso bersaglio rispetto al dilagante abusivismo incontrollato che sguazza sui portali di prenotazione online determinando concorrenza sleale con immobili spesso difformi e mancati adempimenti di denuncia persone alloggiate». L'associazione regionale pone l'accento anche sul reato di peculato d'uso contestato in caso di inadempienza per il versamento dell'imposta di soggiorno, che è decisamente un buon deterrente, «ma occorre che la Procura verifichi i diversi casi tra chi ha omesso e volontariamente di effettuare i versamenti dell'imposta di soggiorno negli anni scorsi e chi magari si è ritrovato suo malgrado coinvolto per aver ritardato il versamento per alcuni giorni. Il ruolo di agente contabile per i gestori di strutture ricettive è oneroso e ancora oggetto di un dibattito giuridico. Gli enti locali evitino storture sull'imposta che stanno incassando e condividano una medesima piattaforma, di servizi per arginare sperperi».

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