venerdì 21 dicembre 2018

Le Pacchianelle: “il teatro di strada“ dal fascino indescrivibile

Vico Equense - Le Pacchianelle: personaggi, simboli ,fantasia, mistero, figuranti. Erano 8 ragazzine vestite da contadinelle (il termine dialettale Pacchianelle indica le giovani contadine di paese) , oggi sono oltre 300. Pacchiane, pacchianelle, contadini, pastori, acquaiole, lattai, vignaioli, pescatori, personaggi biblici , angeli a cavallo, angioletti a piedi a circondare il gruppo della Natività, i Magi. Già, i Magi, protagonisti dell’Epifania, ideali rappresentanti di tutti i popoli, una casta di sapienti, identificati dalla tradizione cristiana, come sovrani orientali collegati alla civiltà arabo – caldaica che partendo da luoghi diversi, parlando lingue diverse, viaggiando per centinaia di chilometri, superando dubbi ed avversità, seguendo la luce splendente di una stella, si incontrarono lungo la strada e raggiunsero la meta che ha dato senso al futuro dell’umanità, incontrando quel Bambino annunciato dalle Sacre Scritture, a cui resero omaggio con i loro significativi doni. E nel corteo della Pacchianelle il gruppo dei Magi, diviso in tre sequenze , è sempre atteso con grande meraviglia. Presentandosi in modo pomposo, su splendidi cavalli riccamente bardati, i Magi, appaiono con le loro lunghe e larghe palandrane, con i grandi paludamenti d’oro e d’argento che danno l’idea di una fantastica ricchezza, ostentata comunque con molto decoro. Immerso in un’atmosfera irreale, ciascun Magio è accompagnano da personaggi che compongono il proprio seguito: il mazziere con l’emblema, il portatore del nome, i valletti, i servitori con i doni , i paggi con i flabelli, i palafrenieri. Il tutto accompagnato e presentato con dovizia di particolari decorativi quali armi, scettri, anfore, oggetti da vario genere, scrigni, animali esotici.
 
E quei personaggi, a rappresentare Melchiorre (porta in dono “la mirra", simbolo che preannuncia le sofferenze e la morte in croce di Gesù), Baldassarre (“l’oro" è il suo dono a rappresentare la regalità di Cristo), Gaspare ( recante “ l’incenso “, considerato il simbolo della divinità di Cristo), diventano emblema della vita cristiana che ci circonda di tanti uomini e donne di buona volontà che si muovono e si fanno pellegrini della verità illuminata dalla stella di Betlemme. E per accrescere la singolarità di quel mondo esotico e fiabesco, ai Magi si accompagnano “ le Georgiane “, donne del grande Caucaso, dedite ala pastorizia e all’agricoltura, ma che sapevano diventare austere allorquando dovevano partecipare ad un evento. La raffinatezza e i colori sgargianti dei vestiti, la particolarità degli accessori e dell’oggettistica si fondono nei numerosi personaggi che popolano le scenografie dei tre mitici sovrani, e vedendoli sfilare viene da chiedersi : che cosa manca alla bellezza dei gruppi per essere quadri di storia? (Fonte: G.V.) ​

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