lunedì 24 giugno 2019

Intervista a Fulvio Bonavitacola: «Rifiuti fuori regione così eviteremo la crisi»

di Daniela De Crescenzo da Il Mattino

«La Regione sta facendo tutto e di più. Ma non può fare la badante di altri»: dopo la polemica di alcuni sindaci che respingono la richiesta di Palazzo Santa Lucia di attrezzare nuovi siti di trasferenza, il vicepresidente Fulvio Bonavitacola interviene per chiarire le azioni necessarie a evitare nuovi accumuli di rifiuti: dal 7 settembre al 12 ottobre , per lavori di manutenzione programmata alla turbina, infatti, si ferma il termovalorizzatore di Acerra dove si brucia la frazione secca proveniente dai sei tritovagliatori presenti in Campania. Un fronte compatto quello dei primi cittadini? «Parlare di rivolta dei Comuni è fuorviante. Non vedo nessuna rivolta. Anzi. Sto ricevendo rassicurazioni di tanti Comuni che sono pronti a collaborare. Ma naturalmente tutto ciò che c'è di positivo non fa mai notizia e non merita titoloni. Che doveva fare il presidente De Luca? Dire: "Ragazzi, a settembre chiude il termovalorizzatore, fatevi buone vacanze e ci vediamo a ottobre?"». Quindi via ai siti di stoccaggio? «Nel periodo di chiusura del termovalorizzatore non si potranno bruciare 71mila tonnellate. Abbiamo sollecitato da tempo le società provinciali ad organizzarsi, dando disponibilità ad un pieno supporto collaborativo della Regione, sia in termini finanziari che di velocizzazione delle procedure autorizzatorie.
 
È chiaro che se ciascuno fa la sua parte un grande problema si divide in alcuni problemi ben più piccoli. Per agevolare la soluzione, giustamente, il presidente De Luca ha rivolto un invito ai Comuni a collaborare ancora più a monte. Nel senso che se agli Stir arrivano meno rifiuti dai Comuni il quantitativo su base provinciale da stoccare sarà proporzionalmente inferiore. Il nostro è un invito, non è un diktat». Secondo i primi cittadini i tempi sono troppo ristretti per aprire nuovi siti entro settembre. È vero? «No. Gli stoccaggi temporanei a scala comunale non richiedono rilevanti opere di sistemazione, fatte salve le opportune precauzioni ambientali in conformità alle norme vigenti». Quindi ci limiteremo ad accumulare nuovi rifiuti? «Certamente no. Ci prepariamo anche a garantire la rapida evacuazione dei rifiuti che saranno stoccati. Saranno approntate tre linee parallele, con gare dedicate, per affidare il relativo servizio in modo da ridurre al massimo il tempo di stazionamento dei rifiuti presso i siti di deposito temporaneo. Ci sono le gare su cui sono impegnate le società provinciali; la gara che sarà espletata dal nostro principale partner industriale, A2A , a cui abbiamo chiesto un'adeguata collaborazione per fronteggiare la criticità di settembre; la gara che espleteremo nei prossimi giorni come Regione, per un nuovo quantitativo importante di ecoballe da trasportare fuori regione (300mila tonnellate ampliabili a 600mila, ndr), per la quale il bando prevederà il subentro volontario delle società provinciali fino ad un massimo del 30 per cento, ove vi fossero ulteriori necessità per esiti incompleti delle gare direttamente gestite dalle società provinciali. È chiaro, però, che non si può tecnicamente garantire una simultaneità fra rifiuti prodotti dagli Stir e pronta evacuazione». Quindi non ci sarà nessuna nuova emergenza? «Non ho capito cosa c'entra con l'emergenza rifiuti il fermo decennale della turbina del termovalorizzatore. Altra cosa è dire, come sarebbe corretto, che se avessimo una più spinta raccolta differenziata e la dotazione necessaria degli impianti di compostaggio il ciclo dei rifiuti in Campania sarebbe in maggiore equilibrio. Ed è esattamente su questo che la Regione sta spingendo al massimo, con il programma straordinario di sostegno ai Comuni in ritardo nella raccolta differenziata ed il programma dei 15 impianti di compostaggio su cui abbiamo investito (non era mai stato fatto nulla di nulla su questo prima dell'attuale giunta De Luca) ben 200 milioni di euro, addossandoci per parte del programma anche le funzioni di soggetto attuatore in sostituzione dei Comuni che hanno voluto delegare a questo la Regione. E comunque sono Comuni da elogiare, perché hanno risposto al nostro bando e dato disponibilità ad accogliere nel loro territorio gli impianti». Tutto risolto, allora? «Non proprio. E colgo l'occasione per ricordare che per il trattamento dell'organico da raccolta differenziata siamo ancora sostanzialmente dipendenti da impianti esterni alla Regione. E non appena il sistema va in difficoltà a livello nazionale (proprio in queste settimane c'è un problema serio per la riduzione dei conferimenti presso un grande impianto del Nord, ndr) si determinano a ritroso problemi seri per noi. Quindi occorre andare avanti sempre sui due fronti: raccolta differenziata ed impiantistica. Con i tweet ed i soliti lamenti la spazzatura non evapora. Noi abbiamo impostato un programma serio. Occorre portarlo avanti e finalmente avremo un ciclo in equilibrio a livello regionale». Intanto l'Europa non riduce ancora la sanzione di 120mila euro al giorno, segno che il ciclo dei rifiuti resta incompleto.... «Dopo le Universiadi, su impulso del presidente De Luca, terremo un grande evento per fare un punto generale sui temi ambientali, con specifico riferimento al ciclo dei rifiuti. Esporremo i risultati di un grande lavoro svolto e gli obiettivi ancora da raggiungere. Forniremo un quadro sul programma di rimozione delle ecoballe, con dati aggiornati e definitivi sulle tré filiere su cui siamo concentrati; piano stralcio per trasporto fuori regione, impiantì di Caivano per combustibile solido e di Giugliano per il recupero di materia. Più in generale esporremo l'insieme dei risultati concreti che andremo ad illustrare a settembre a Bruxelles ai nuovi organismi comunitari. Sono convinto che abbiamo valide ragioni per ottenere una congrua riduzione della sanzione, verso la sua definitiva cancellazione». La società del polo ambientale quando nascerà? «È stato necessario mettere prima in ordine i bilanci delle società interessate ed approvare i piani di ristrutturazione aziendale di Sma e Cas. Adesso è m via di ultima definizione il piano industriale della società unica del polo ambientale. Abbiamo acquistato nuovi mezzi e avviato attività di aggiornamento professionale. Vogliamo far nascere la nuova società su basi solide. Nei prossimi mesi ci sarà un'accelerazione conclusiva. È un impegno anche in favore dei lavoratori, per la loro sicurezza e per condizioni retributive dignitose, corrispondenti al loro impegno».

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