giovedì 8 agosto 2019

L`attore Gianfelice Imparato "Ma il problema è arrivare a Sorrento si investa di più su navi, bus e treni"

Gianfelice Imparato
“Il mio luogo del cuore è lo Scrajo, tra Vico e Castellammare” 

Intervista da La Repubblica Napoli 

«Le due costiere hanno altre priorità: rendere più accessibile la balneazione e decongestionare il traffico di automobili». L'attore e regista Gianfelice Imparato, natali a Castellammare di Stabia, ha lunghi trascorsi da residente e da turista nelle costiere Sorrentina e Amalfitana. Da quale delle due vuole partire? «Un problema a monte sono i parcheggi. Mancano per le spiagge libere e quelli che ci sono, costano caro. Il vero dilemma del territorio sono le aree di sosta e i trasporti sia via terra che via mare. Gli enti pubblici dovrebbero investire di più in bus e in una Circumvesuviana che è al collasso. Non è possibile pensare di poter raggiungere Sorrento da Napoli solo se ci si sottopone a tre ore di traffico...». Quindi, sarebbe favorevole a corse notturne? «Certamente. Altrimenti non ci sarà alternativa alle automobili. I turisti utilizzano shuttle e taxi. Ma per i napoletani e i campani?». Ma le costiere non avrebbero bisogno di essere ancor di più preservate dai troppi visitatori? «E come? Magari imponendo una tassa d'ingresso di 50 euro? Non si deve negare a una famiglia un gelato in piazza in una sera d'estate a Sorrento. Il punto, come dicevo, è investire in infrastrutture. Vivo queste terre da decenni e sono sempre state molto frequentate. Il problema non sono i flussi, male troppe auto. Quelle sì che sono insopportabili».


Collegamenti meccanizzati e funivia dovrebbero proprio ridurre il traffico... «Non ho contezza per valutare l'impatto urbanistico, sociale e turistico di questi progetti. Certo, Sant'Agata è una frazione, un buen retiro abituato a un certo tipo di turismo. Non so quanto sia un beneficio renderla più raggiungibile». Cosa ne pensa di scale mobili e ascensori per i porti e le marine? «In realtà mi auguro che le costiere mettano a disposizione più spiagge libere, naturalmente con controlli e regolamenti che ne tutelino decoro e ambiente. A Sorrento, Amalfi e dintorni, gran parte degli accessi avvengono attraverso strade private e i costi sono proibitivi, anche 100 euro a famiglia; senza considerare che questi posti restano sempre mal serviti dai mezzi pubblici. È assurdo pensare che una popolazione che vive sul mare come la nostra, sia costretta spesso a fare i bangi in località libere ma inquinate, perché le viene negato un accesso sostenibile in certi stabilimenti». Teme che queste opere abbiano un impatto ambientale negativo? «Certamente è uno degli aspetti prioritari da valutare. Non è facile armonizzare certe strutture in un territorio così particolare e delicato come quello delle costiere. Certi posti devono per diritto rimanere incontaminati. Il mio luogo del cuore è lo Scrajo, tra Vico e Castellammare, che per fortuna ha mantenuto quel suo fascino discreto».

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