domenica 22 dicembre 2019

Il falso problema mentale

Gigi De Canio
Vico Equense - "Non credo alla sfortuna, in questo momento mentalmente la squadra non sta bene. Ci abbiamo messo del nostro, ma abbiamo preparato la gara in due giorni e mezzo. Ci siamo fatti prendere troppo dall'entusiasmo, dobbiamo tornare a credere nel potenziale che abbiamo ed eliminare le varie problematiche. E' un momento così". Queste le parole di Rino Gattuso dopo la sconfitta contro il Parma, all'esordio sulla panchina del Napoli. Sull’argomento, un tema caldo in casa partenopea, l’ex allenatore del Napoli Gigi De Canio, oggi apprezzato opinionista sportivo, ha espresso alcune interessanti considerazioni sul quotidiano Metropolis. “Un tecnico che subentra, - ha detto De Canio - come nel caso di Gattuso, non può svelare cosa ha trovato che non va anche perché lo filtra alla luce del suo modo di pensare e vedere le cose, un modo che può essere diverso o più o meno simile a quello del predecessore. Se il problema fosse stato solo mentale non sarebbero comunque arrivati alcuni risultati positivi che avrebbero potuto far svoltare il Napoli. Invece, dopo Liverpool si è perso in casa con il Bologna: ecco perché non può essere un problema solo caratteriale.” Il Napoli, questa sera, sfiderà il Sassuolo. Agli azzurri il successo manca da due mesi. L'ultimo è quello con l'Hellas Verona, al San Paolo. Nel frattempo ci sono stati dei cambiamenti in casa Napoli. Carlo Ancelotti non è più l'allenatore della compagine azzurra, il coach di Reggiolo è approdato all'Everton.
 
Oggi i calciatori hanno anche una nuova figura che sta prendendo sempre maggior piede quella del mental coach che li allena dal punto di vista psicologico. Anche su questo argomento De Canio ha espresso il suo parere. “Il mental coach? – afferma il tecnico sulla sua rubrica lezioni di tattica - Il calcio ha una base culturale non ancora elevata, ma ha fatto passi da gigante sotto il profilo scientifico. Secondo me, tutte le figure che possono portare cultura (ad esempio nel campo alimentare) vanno viste in modo positivo. Nel caso specifico, però, il mental coach non può essere una figura di gruppo, ma può lavorare su basi individuali a patto che il contributo di questo professionista sia "discreto". Mi è capitato di sentire che vittorie e sconfitte dipendessero dalla capacità di ascoltare certi "consigli": il calcio è un insieme di tanti fattori, il contributo di tutti è importante a patto che però sia funzionale al gruppo e non alla propria vanità.”

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