mercoledì 15 aprile 2020

#iovoglioriapire

Vincenzo De Luca mantiene il pugno duro. La consegna a domicilio di cibi dai ristoranti e dalle pizzerie è vietata. Un provvedimento che continuerà fino al prossimo 3 maggio. Ma gli addetti ai lavori non ci stanno più, e ora fanno sentire la loro voce, perché con le consegne a domicilio possono recuperare una percentuale di introiti per mantenere in piedi le loro aziende, fino a quando la pandemia non sarà finita. Vogliono tornare a lavorare, e nei giorni scorsi hanno lanciano l’hashtag #iovoglioriapire. In Campania il tema è molto caldo. In altre regioni d’Italia la vendita di cibo a domicilio da parte di ristoranti e simili è consentita. Qui no. Una misura prudente e comprensibile, coerente con il lockdown per il coronavirus, ma che economicamente pesa molto sul comparto. Persino Gino Sorbillo, il famoso pizzaiolo napoletano, sarà costretto a chiudere almeno quattro dei suoi locali. E se lui è in difficoltà, figuriamoci i più piccoli. Un tema cruciale, che potrebbe sbloccarsi la prossima settimana, con un incontro tra il Governatore De Luca e le associazioni di categoria, in vista del 25 aprile e del primo maggio.

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