venerdì 15 maggio 2020

De Luca: “Troppi paletti, molti non riaprono”


La crisi da covid-19 rischia di compromettere seriamente la stagione estiva. Le misure da rispettare da un ombrellone all’altro, il distanziamento sociale, le scarse risorse dei consumatori, tutti fattori che andranno ad incidere su un settore che lavora tre o quattro mesi all’anno. Le previsioni non sono incoraggianti, fatturati a picco, licenziamenti, strutture ancora ferme al palo, in attesa di indicazioni precise da Stato e Regione. Sarà un’estate più rovente del solito, quella che si appresta a cominciare. Avendo bene in mente che il turismo cambierà, purtroppo. La psicosi collettiva penalizzerà le attività, ci vorrà del tempo per recuperare la fiducia. La sensazione immediata è che non ci siano provvedimenti in grado di favorire il reale rilancio economico. I tentativi sembrano delle pezze a colori, con risultati finali poco entusiasmanti. Questo disorienta gli imprenditori, che fino a oggi non conoscono ancora i protocolli di sicurezza, per consentire, in particolare ristoratori e balneari, i tempi necessari per preparare i propri locali e le proprie attrezzature in modo da poter riprendere le attività. I limiti fissati, di cui si sente parlare, impediscono la riapertura di oltre la metà degli operatori e non tiene conto delle specificità della nostra regione in particolare per la balneazione e larga parte della ristorazione, con una fascia costiera completamente diversa da quella del nord. “Fermo restando – il monito del Presidente Vincenzo De Luca - l’obiettivo primario della tutela della salute dei cittadini e in attesa dei protocolli ufficiali, stiamo lavorando in queste ore, senza agitazioni inutili e senza demagogia, per predisporre protocolli regionali in grado di raccogliere le esigenze sanitarie a tutela dei nostri operatori. Contemporaneamente faremo quello che è stato cancellato dalla consapevolezza collettiva: la verifica rigorosa su cosa accadrà, sul piano epidemiologico, dopo il 18 maggio. Anche su questo manterremo ferma la linea della Campania: aprire tutto ma per sempre, in sicurezza, evitando di dover chiudere dopo una settimana.”

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