sabato 1 ottobre 2022

Vico Equense. Caro bollette, chiudono i negozi

La parola d’ordine è «risparmio», ma, con i costi di elettricità e gas alle stelle, molte attività non sanno più cosa tagliare. Sui bilanci il peso delle bollette è già triplicato e con l’arrivo dell’inverno si prevede la stangata. Oggi Metropolis riporta la notizia che a Vico Equense chiudono 8 negozi per colpa della crisi. In alcuni comuni della penisola sorrentina le amministrazioni sono già corse ai ripari, varando dei provvedimenti per sostenere imprese e famiglie. Tre le tipologie di benefit previste a Meta. Come spiega il sindaco, Giuseppe Tito, si tratta di “misure straordinarie che, attraverso un aiuto diversificato, saranno erogate ai richiedenti, fino ad esaurimento dei fondi reperiti”. Nel vicino comune di Piano di Sorrento, l'Amministrazione del sindaco Salvatore Cappiello ha adottato un piano di razionalizzazione per le fonti energetiche e un atto di indirizzo per l'istituzione di un fondo per le famiglie disagiate. A Vico Equense, invece, il dibattito politico è concentrato su chi si è aggiudicato lo scettro di primo partito sul territorio, all’indomani delle elezioni politiche. Un argomento che non interessa a nessuno. Non solo imprese e famiglie. Presto, a fare i conti con il caro bollette, potrebbero essere anche gli enti locali, i Comuni in particolare. A lanciare l’allarme, chiedendo un intervento immediato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi, Michele De Pascale. A lanciare l’allarme, chiedendo un intervento immediato il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi, Michele De Pascale. “Famiglie e imprese stanno già soffrendo le conseguenze del continuo aumento dei costi dell’energia – hanno affermato in una dichiarazione congiunta Decaro e De Pascale – e sappiamo che il governo sta mettendo a punto provvedimenti urgenti. È indispensabile che fra questi sia compresa una misura di sostegno per i Comuni e le Province, in assenza della quale i bilanci degli enti locali sono destinati a saltare. È necessario uno stanziamento straordinario di almeno ulteriori 350 milioni di euro per compensare l’impennata delle nostre spese energetiche, altrimenti i sindaci saranno costretti a tagli dolorosi dei servizi pubblici a tutto danno dei cittadini, in vista di un autunno che già si prospetta molto difficile e preoccupante”.

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