È decisamente l'anno di grazia di Antonio Mellino e dei suoi discepoli. Con il figlio Fabrizio, protagonista delle tre stelle Michelin con l'ormai storico «Quattro Passi», ecco un altro giovane allievo, Michele Esposito, con il ristorante «Casa Tua»,
Tre Forchette dalla Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, in vetrina, a Miami, in Florida, grazie alla passione degli americani che hanno scoperto gli «Spaghetti Chitarra alla Nerano». Il giovane chef, formatosi proprio a Nerano con Antonio Mellino conquista gli americani. «Gli statunitensi che viaggiano in Costiera e assaggiano la pasta alla Nerano se ne innamorano ha raccontato Michele Esposito -. Tornati negli Stati Uniti ritrovano quel piatto leggero e a base di verdure di stagione come una bella sorpresa. È una pasta dal grande appeal, specie per la popolazione di Miami, che spesso cerca soluzioni light e vegetariane».
Uno dei piatti diventati celebri ed apprezzati a livello internazionale è nato come «piatto povero» nobilitato dal principe Francesco Caravita di Sirignano negli anni Cinquanta del Secolo scorso. Apprezzato da Eduardo; reso celebre da Tom Hanks nel 2016, quando durante la «Notte degli Oscar», lo ha citato come il suo «piatto del cuore». Un'inspiegabile rarità per una località di mare, assistere al trionfo di una pietanza che rinnega qualsiasi base di pesce, vongole o cozze.
Un piatto della tradizione locale, lo «Spaghetto alla Nerano», dal nome del borgo che sovrasta la spiaggia di Marina del Cantone, frazione di Massa Lubrense, pur nel golfo di Salerno, dove è ubicato il locale «Maria Grazia», dove è stata elaborata la prima ricetta e dove persiste una cultura del piatto che racchiude misteri e segreti che piaceva a Eduardo, ma anche a Totò.
Insomma, una scelta obbligata (o tacita, se volete) nel menu di ristoranti stellati e frequentati da vip del jet set internazionale. Un piatto con una storia lunga quasi settant'anni, che si rinnova puntuale con l'apertura ufficiale dell'estate, celebrando l'ennesimo trionfo degli spaghetti con le zucchine (o se preferite, zucchini) alla Nerano. E anche qui c'è una contraddizione linguistica che le origini contadine di Massa Lubrense e dintorni mettono tutti a tacere: zucchini o zucchine? No, «cucuzielli», come sono conosciuti dai coltivatori che li piantano a gò-gò nella terra baciata dal sole delle colline che dominano la Terra delle Sirene. Come ogni ricetta fortunata, ha mille varianti e diecimila segreti. Uno di questi è il burro nella mantecatura, che non è fusion perché la produzione di latticini nei Monti Lattari, nomen omen, è sempre stata rinomata. Ma i puristi insorgono! Altri usano l'uovo, ma così si avvicina alla carbonara. Alla fine ognuno faccia come più gli piace. Di una cosa si è scientificamente sicuri: è stato inventato da Maria Grazia a Nerano.
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