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sabato 12 gennaio 2008

Il riposo del sociale …

Vico Equense - L’8 maggio del 1920 il Cav. Luigi De Feo con proprio testamento fondava la casa di riposo per poveri anziani. L’istituzione acquistò personalità giuridica con regio decreto del 3-6-1924, all’art. 2 dello statuto, prevedeva di provvedere gratuitamente al ricovero, al mantenimento ed assistenza dei poveri residenti nel nostro comune. Da allora è trascorso un bel po’ di tempo, e due anni fa la Casa di Riposo per anziani, “Cav. Luigi De Feo” posta in Via Madonnella, è stata inaugurata. Poiché non esiste tuttora una proposta di gestione della struttura, gli anziani sopravvivono in ambienti fatiscenti, di proprietà privata, nella frazione di Moiano. Nei prossimi giorni il comitato provvisorio del Pd programmerà un nuovo incontro per chiedere l’apertura della struttura. Per progettare una società che tiene conto dei bisogni e delle possibilità che esprimono gli anziani, sono necessarie politiche sociali specifiche. Tanti sono i fattori che influiscono sulla qualità di vita in età avanzata: salute e assistenza, naturalmente, ma anche sicurezza, facilità negli spostamenti, ricreazione del corpo e della mente, possibilità di continuare ad imparare. Per progettare tutto questo ci vuole una visione di lungo periodo e la volontà di collaborare con tutte le risorse del territorio. L’argomento non è stato mai considerato da una parte della sinistra vicana, attenta solamente a ciò che capitava nell’ambito dell’urbanistica e delle opere pubbliche. Infatti, l’assessorato alle politiche sociali, non è stato mai ambito dai dirigenti del Pds-Ds. Occuparsi oggi, di stato sociale, di servizi d’assistenza, degli anziani, degli handicappati, dei disabili è scarsamente comprensibile sul piano dell’attendibilità.

4 commenti:

  1. Aggiungerei che il territorio è stato amministrato con scarsi risultati. L’ultima segreteria poi, cosa dire, neanche i debiti si è stati capaci di saldare …………….

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  2. ai tanti giovani democratici che considerano in fondo in fondo tollerabile la vecchia nomenclatura del PCI, dico che non militerò in un partito che rischia di riportare questo paese indietro, che rischia di ridurre l'impegno politico a mero comitato elettorale, che piega l'interesse generale a piccoli interessi di bottega.

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  3. anche se non è ancora pronto il regolamento di gestione, nel frattempo si potrebbero trasferire gli anziani nella nuova casa, ed accudirli così come si sta facendo a Moiano. Poi si vedrà. Ciao

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  4. Ciao. Ho la netta impressione che fino a quando non si registreranno le dimissioni dei consiglieri comunali, sarà difficile rinnovare la classe politica. Ma non credo proprio che esista questa possibilità. La presunzione è talmente tanta che si sposta l’interesse sul sociale, pur di dimostrare di essere indispensabili. Non sanno nemmeno di cosa stanno parlando. I tanti bassoliniani dovrebbero nascondere per la vergogna. Meno male che parecchi non si fanno vedere da tempo. Al disastro ambientale e sanitario in cui versa la Provincia di Napoli, al dramma economico della perdita di entrate importanti come quelle garantite dal Turismo, in una Regione in cui la disoccupazione è altissima, dobbiamo perdere tempo con persone che hanno consegnato questo paese alla destra e non hanno neanche il coraggio di farsi da parte. Tutto questo rappresenta un fallimento politico, bisogna alzare la voce, come dice Enzo Amendola, i riformisti ritornino ad essere la classe dirigente di questo territorio. Grazie dello spazio R.

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