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mercoledì 28 maggio 2008

Aponte (Msc) entra nella cordata per Alitalia

C'è anche l'armatore napoletano Gianluigi Aponte nel «gotha» industriale che dovrebbe rilevare l'Alitalia. Terminato il giochino delle autopromozioni, con imprenditori che si dicevano disponibili alla «cordata» italiana, ma solo per farsi un po' di pubblicità, ecco che il gioco si fa davvero duro. E i duri giocano. Si tratta di imprenditori italiani di grande livello, disposti a entrare nell'avventura di Alitalia con cifre consistenti. Perché si tratta di salvare una compagnia di bandiera che archivia il 2007 con un rosso di 495 milioni, ben più alto del patrimonio netto ormai ridotto a 381. Ormaai, quindi, sull'orlo della bancarotta tanto da aver bisogno di un prestito ponte di 300 milione dal governo. E allora, ecco, che si concretizza quella cordata di «salvatori» tricolori messa insieme dal mediatore Bruno Ermolli. Accanto a Carlo Toto, patron di Air One, ci sarebbero Colaninno senier, Riva, Fossati, Ligresti, Bracco, Marcegaglia, Tronchetti Provera e, appunto, Aponte. Il leader di Msc dovrebbe partecipare con una prima tranche di 50-100 milioni che lo porrebbe nella prima fascia di contribuzione azionaria. Accanto a loro, come partner internazionale si cerca di convincere la tedesca Lufthansa. Gianluigi Aponte da tempo sta dando alla Msc un «imprinting» di soggetto mondiale nei trasporti. Dalla sua magione di Ginevra, dove da tempo si è trasferito, il fondatore della compagnia immagina un vettore che unisce trasporto sul mare e trasporto aereo per far diventare globale la sua offerta di turismo. La scommessa di Alitalia potrebbe esserer vinta proprio in questa direzione: costruire intorno alle navi da crocierà e agli aerei della compagnia italiana un business integrato e sempre più redditizio. (Corriere del Mezzogiorno)

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