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lunedì 26 maggio 2008

Rifiuti, Bassolino arruola Viale (ex Lc) contrario a inceneritori

Regione Campania - Incenerire è un po’ morire. Parola di Guido Viale ex leader di Lotta Continua ma soprattutto neoconsulente reclutato dal governatore della regione Antonio Bassolino per studiare come la Campania dovrà gestire la questione dei rifiuti una volta che se ne sarà andato il sottosegretario con delega all’emergenza Guido Bertolaso. “L’inceneritore è una macchina due volte tossica. In primo luogo è tossica perché rilascia scorie pericolose che vanno sotterrate in discariche ad hoc, mentre il resto (quattro quinti) se ne va in fumo. (…) Affidereste voi il funzionamento di una macchina così pericolosa a chi ha gestito i rifiuti campani negli ultimi decenni?”, scriveva a gennaio sul Manifesto Viale che è critico anche nei confronti del piano varato nel corso del Cdm di mercoledì scorso, come del “nuovo sottosegretario che da Commissario straordinario non era riuscito a far valere le sue doti organizzative”. Viale è stato nominato dalla giunta campana tra i membri del gruppo tecnico di lavoro istituito per programmare il rientro alla gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti di cui, tra glia latri, fa anche parte quel Fortunato Gallico che già nel 2003 aveva presentato il suo piano sulla raccolta differenziata: un piano pagato 50 mila euro e che è rimasto lettera morta. Viale non un membro qualunque del gruppo istituito per volontà del governatore Bassolino, dal momento che prende il posto di Walter Ganapini, per il quale, del resto, la contrarietà ai termovalorizzatori è valsa addirittura la nomina ad assessore all’ambiente della regione Campania. Per la verità la critica di Viale non risparmia nessuno e nulla: tuona contro il nuovo piano del governo che prevede quattro termovalorizzatori (e “niente sulla raccolta differenziata”) e le discariche per gestire i rifiuti “in attesa di accendere il loro fuoco purificatore”. “Per difendere ciò che vi viene fatto dentro – scrive Viale - provvederanno l’esercito e l’inasprimento delle pene per chi si oppone: una soluzione che verosimilmente verrà applicata anche a chi contrasterà i piani di incenerimento. Così l’ambientalismo del ‘fare’, che negli ultimi mesi si è speso per promuovere l’incenerimento assai più che la raccolta differenziata o la riduzione alla fonte, per non parlare del trattamento meccanico biologico del residuo indifferenziato, che potrebbe ridurlo quasi a zero, può celebrare i suoi trionfi. A condizione che a proteggerlo ci sia l’Esercito”. (Ilaria Proietti – il Velino)

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