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venerdì 24 aprile 2009

Mussolini: "vogliamo la par condicio, dateci i letteronzi"

«Ma quali trenta ragazze? Al massimo ne candideremo due o tre in posti sicuri, si è fatto tanto rumore per nulla». Uno dei tre coordinatori del Pdl, intercettato ieri all´uscita della Camera, prova a minimizzare il caso della trentina di veline, attrici, "letteronze" e affini che, indicate dal Cavaliere, stanno seguendo un corso accelerato di formazione politica a via dell´Umiltà in vista dell´approdo al Parlamento europeo. Ma nei corridoi di Montecitorio ieri non si parlava d´altro e la vicenda è già oggetto di una varietà infinita di lazzi e battute da parte dei colleghi del Pdl. Anche una abituata a dire la sua fuori dai denti, come Alessandra Mussolini, non rinuncia a un pizzico di ironia su questa selezione: «In nome della par condicio potrei dire che anche noi donne vogliamo i nostri "letteronzi". Mi appello alla sensibilità verso le donne del presidente Berlusconi: candidi anche Raul Bova, Costantino e Riccardo Scamarcio». La Mussolini è inarrestabile: «Il 52% degli elettori è donna e ci dovremmo accontentare di avere in lista solo Pomicino e Zappalà? Dateci i letteronzi». «Tutto sommato - affonda Francesco Storace in aperta polemica con il Pdl - fa bene Berlusconi a candidare un po´ di belle ragazze. Vuol dire che ha preferito facce nuove a Mastella e Pomicino».«Ironie offensive» a cui replicano piccate la coordinatrice delle pari opportunità del Pdl, Barbara Saltamartini, e la sua vice Beatrice Lorenzin, che rivendicano il diritto delle ragazze a non essere giudicate «per la loro "bella presenza" ma per i titoli di studio che hanno saputo conseguire, per la loro conoscenza delle lingue e per il lavoro che sapranno svolgere in seguito». Ma sulle liste delle Europee scoppia un altro caso al femminile. Il fatto è che si è sparsa la voce che Berlusconi voglia chiedere ad alcune giovani deputate la disponibilità a candidarsi e questa eventualità ha gettato nel panico le interessate. «Ci chiedono di buttarci nella mischia senza garanzie, saremo triturate», si sono sfogate ieri le ragazze con alcune colleghe del Pd. La paura è quella di doversi confrontare con le preferenze in una contesa che vede all´opera, per dirla con il deputato Mario Pepe, «vecchi caimani portatori di voti». (Francesco Bei Repubblica)

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