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mercoledì 25 novembre 2009

Il giudice superveloce è di Vico Equense

Sei sentenze alla settimana

Alle 8 del mattino, dopo colazione, è alla scrivania. Stacca per il pranzo, riprende alle quattro del pomeriggio e termina a sera inoltrata. Otto, nove, anche dieci ore al giorno. Dal lunedì al venerdì. Applicazione puntigliosa e appassionata per un risultato splendente. Il lavoro che i suoi colleghi concludono in novanta giorni lui lo abbatte in una settimana. Zero fascicoli arretrati. Giuseppe Esposito, il giudice che macina sentenze, ha conosciuto la magistratura dopo vent'anni da avvocato. E' consigliere del Tar di Lecce da ventiquattro mesi appena. Ogni volta che raggiunge il tribunale (l'udienza è quindicinale) consegna in cancelleria le sue sentenze: circa sei ogni sei giorni lavorativi. "Non faccio nulla di sorprendente. Magari sarà l'effetto dell'adrenalina per un impegno che mi coinvolge molto. E so che la mia condizione è particolarmente felice. Anzitutto sono magistrato amministrativo, dunque una giustizia specializzata, di nicchia, non al centro del fuoco come i colleghi impegnati nel processo civile o penale. Poi la mia breve anzianità di servizio non permette di storicizzare il ritmo di lavoro. Magari tra qualche anno ridurrò l'ansia e anche la mia prestazione subirà una contrazione. Terzo: sono decine e decine i colleghi che fanno come e naturalmente meglio di me. Quarto: i numeri da soli non danno il senso compiuto della fatica. Una sentenza non è mai uguale all'altra. E pesarle allo stesso modo non è corretto. Le mie sei sentenze a settimana posso equivalere per complessità a due, tre che altri hanno in carico e stendono nel medesimo arco di tempo".

3 commenti:

  1. Ovviamente anche il buon Esposito è andato via e si allontanato dalla politica vicana fatta solo di tipi mediocri, a destra e a sinistra.

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  2. Però, bella scoperta.
    Peppe Esposito è assolutamente incompatibile con insipienza della classe politica vicana.
    Insipienza che riconosco più a sinistra che a destra. E lo dico da uomo di sinistra.
    Ciao e bravo Peppe, ma non è una sorpresa.

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  3. Può dire bravo Peppe uno che non è del club della sinistra? lo dico lo stesso "Bravo! lo sapevo che ti saresti fatto onore"; uno colto ed equilibrato come te è meglio averlo tra i Giudici; ce ne fossero tanti così in Magistatura! B.M.

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