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domenica 28 febbraio 2010

Corte dei Conti, crisi nera tra debiti della sanità e rifiuti

Regione Campania - Una vera e propria ''voragine'' nel comparto sanitario su cui nulla possono i provvedimenti assunti al punto che ci si avvicina sempre piu' al tracollo.
Situazione irrisolta sul fronte dei rifiuti dove risulta ben lontano il traguardo del 35% di raccolta differenziata (da raggiungere entro il 2010). Pesantissimo il quadro dei debiti fuori bilancio (tra i 180 ed i 200 milioni di euro) che non si sa come potranno essere onorati. Piu' che di un ritratto a ''tinte fosche'' la Campania descritta nella relazione del Procuratore della Corte dei Conti, Arturo Martucci Scafizzi, viene dipinta in preda ad una crisi che piu' nera non potrebbe essere. La sanita' resta in uno stato 'comatoso'. ''I provvedimenti assunti non incidono sulla realta''' spiega Martucci Scafizzi sotolineando che si tratta, ormai, di una ''voragine che non si riesce a quantificare''. Un comparto al centro di un braccio di ferro tra regione e governo. Qui pesano - ancora incredibilmente secondo i dati riferiti dal Procuratore - ben 35 milioni di euro in consulenze. Resta irrisolto il problmea dei debiti pregressi considerando che su 3 miliardi e 700 milioni a disposizione di Soresa (la societa' regionale per il risanamento del debito) ne sono stati spesi quattrocento in meno perche' non sono pervernuti i conteggi certificati che le Asl avrebbero dovuto inviare per provvedere a saldare i creditori. In sostanza, e' la considerazione che emerge dai dati raccoli, risulterebbe inutile una eventuale vittoria della regione nei confronti del governo per quanto riguarda l'accredito delle spettanze relative ad Irap ed Irpef da scontare sui fondi sanitari. La Campania non ha rispettato il patto di stabilita' e quindi non potrebbe, comunque vada, incassare questi fondi. Nel mirino della Corte dei Conti anche le partecipate, cosiddette societa' miste, che risultano ''malgovernate''. Su di esse ha lanciato pesanti accuse Michael Sciascia, presidente facente funzioni della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, secondo cui ''le societa' partecipate mancano di ogni controllo e coordinamento da parte degli enti territoriali''. Non solo: ''I soggetti incaricati della gestione seguono logiche e decisioni che non rienrano in - peraltro spesso inesistenti - scelte pianificate di politica finanziaria''. Sul fronte dei rifiuti Napoli non e' l'unica a restare lontana non solo dal 25% di differenziata (traguardo fissato per il 2009) attestandosi a poco piu' del 21% (dato registrato nel settembre scorso) ma ancor piu' dal 35 % fissato (traguardo fissato per il 31 dicembre del 2010. Come il capoluogo di regione, infatti, si trova il 50% dei comuni campani. Tantissimi i sindaci che non hanno avviato e realizzato ativia' di differenziata, compio di propria competenza, su cui risultano sotanzialmente inadempienti sia la Regione che il Governo, nonostante le richiese di scioglimento previste dal decreto sui rifiuti ed avanzate da Bertolaso. Fra gli sprechi, soprattutto di consulenze, registrati dalla relazione della Corte dei Conti balza agli occhi il caso di un dirigene del Comune di Nola (Napoli) che ha liquidato a se stesso ed a propri familiari una parcella di 700mila euro. Altro buco profondo e' quello dei debiti fuori bilancio, valutato tra i 180 ed i 200 milioni di euro, intesi complessivamente su tutti i comuni campani. Soldi che non si sa come recuperare. Nel corso del 2009 la Core ha emesso sentenze che mettono sotto accusa gli appalti di lavori e servizi pubblici, ii finanziamenti europei ( spesso destinati ad iniziative fittizie ed otenuti attraverso falsificazioni documentali, in unquadro di scarsi conrolli, di inefficenza e di connivenza). (Asca)

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