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venerdì 26 novembre 2010

Arte in tavola, 12 stelle per la Costiera

Da Seiano a Nerano la Michelin fa brillare il cielo della penisola

Vico Equense - Dodici stelle brillano sul cielo della Costiera del buon mangiare. Questo il panorama goloso che emerge dall’edizione 2011 della guida ai ristoranti Michelin, presentata a Milano l’altro giorno, con la quale si conferma il «caso» della penisola sorrentina e della straordinaria concentrazione di ristoranti premiati su un territorio di pochi chilometri quadrati. «Anche in un periodo in cui i locali di grande livello, soprattutto al Sud, registrano una certa sofferenza dovuta alla crisi generale, i ristoranti dell’area sorrentina sono un esempio di vivacità e di qualità gastronomica indiscussa», conferma Fausto Arrighi, responsabile della Michelin Italia. Due i poli: Massa Lubrense e Vico Equense, nei quali si concentrano la maggior parte delle «tavole stellate». E proprio a Sant’Agata sui due Golfi c’è il don Alfonso 1890, il ristorante di Livia e Alfonso Iaccarino, oggi affiancati dai figli Ernesto e Mario, che oltre trent’anni fa hanno fatto conoscere ai gourmet di tutto il mondo il patrimonio della cucina del sud. Due stelle anche per la Taverna del Capitano della Marina del Cantone, sempre a Massa Lubrense, che anche in questo caso vede in prima linea la famiglia Caputo, impegnata a valorizzare con eleganza e intransigenza, i prodotti e le materie prime locali. Il panorama stellato si completa a Nerano con il ristorante Quattro Passi di Antonio e Rita Mellino. Tuttavia, sempre a Massa Lubrense, nella suggestiva piazzetta di Santa Maria dell’Annunziata, si trova la Torre di Tonino e Maria Mazzola, l’unico ristorante della penisola sorrentina a essere insignito del cosiddetto «bib gourmand», il riconoscimento attribuito ai ristoranti di qualità low-cost. L’altro polo gastronomico è rappresentato da Vico Equense dove ci sono ben quattro ristoranti inseriti nella pubblicazione della Michelin. Guida la pattuglia la Torre del Saracino di Gennaro Esposito, uno dei volti più noti della nuova cucina mediterranea, che da alcuni anni ha portato il suo ristorante, adagiato sulla spiaggia di Seiano, ai vertici delle classifiche stilate dalle più importanti guide del settore. E proprio sulla scia di Esposito in pochi anni è arrivato il riconoscimento all’Antica Osteria Nonna Rosa del patron Giuseppe Guida. Lo scorso anno poi, hanno fatto il loro debutto nell’olimpo della gastronomia due ristoranti situati all’interno di alberghi di lusso. Si tratta dell’Accanto, il ristorante dell’hotel Angiolieri di Seiano, guidato dallo chef Michele Deleo, e del Maxi dell’hotel Capo la Gala con Danilo di Vuolo. A Sorrento, invece, continua a brillare in solitario la stella del ristorante il Buco di Giuseppe Aversa. Discorso diverso per Capri dove la partenza dello chef tedesco Oliver Glowing, per anni al timone delle cucine dell’Olivo del Capri Palace, ha fatto conservare una stella alla tavola di lusso del resort di Tonino Cacace. E proprio ad Anacapri si concentrano le speranze per ulteriori riconoscimenti alla gastronomia della Campania, visto che l’unica promessa per l’attribuzione della stella il prossimo anno è stata riconosciuta al Riccio, il ristorante affacciato sulla Grotta Azzurra e guidato quest’anno dal giovanissimo e talentuoso Andrea Migliaccio. (Francesco Aiello il Mattino)

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