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sabato 30 aprile 2011

Lettera al Corriere del Mezzogiorno

Caro direttore, ho letto con interesse l’articolo di Sergio Lambiase sulla costiera sorrentina e vorrei dire la mia sul discusso viadotto che taglia in due il vallone di Seiano, nel Comune di Vico Equense. Un’opera ad elevato impatto ambientale. Chi la difende, sostiene che quella strada nasca a servizio di Punta Gradelle. Ebbene, aggiungo io, è dunque inutile dal momento che gli scavi della galleria sono praticamente finiti e che, ad impianto a regime, i fanghi saranno talmente ridotti da non giustificare un’opera di simile impatto. Qualora la strada fosse ordinaria, come si compiace di affermare il sindaco uscente Gennaro Cinque, sarebbe tecnicamente inutilizzabile e, peraltro, dovrebbe essere approvata con gli strumenti ordinari. Da qui ne consegue l’inservibilità di tale costruzione che pertanto, a mio parere va eliminata. E’ la solita storia all’italiana per mascherare una nuova strada, che ha un impatto ambientale sconvolgente ed in contrasto con il PUT. Regione Campania, Commissariato Straordinario per le Bonifiche, Comune di Vico Equense e la stessa Soprintendenza, in una sorta di pactum sceleris, sono ricorsi al trucco della strada a servizio del cantiere per avere una scorciatoia nelle procedure, anche di esproprio. Eppure il viadotto non potrà mai essere collaudato per la viabilità ordinaria, neanche a senso unico, dal momento che la larghezza di progetto è di soli 2,50 metri e non è conforme alle disposizioni del decreto ministeriale 5/11/2001 per le strade locali, la cui larghezza utile minima è pari 5,5 metri. La pendenza longitudinale media teorica risulterebbe pari all’11 percento, superiore al limite di legge che è del 10 percento. Inoltre non vi sono né piazzole di sicurezza, né marciapiedi. Perplessità esistono anche per l’esclusivo uso privato per il trasporto con mezzi pesanti dei fanghi del depuratore sia per la larghezza della carreggiata, sia per la pendenza longitudinale, sia, infine, per i raggi di curvatura. E ciò a prescindere dal fatto che si ritiene che il passaggio dei mezzi di trasporto dei fanghi sia limitato a pochi passaggi mensili. A questo punto la palla non può che passare alla Corte dei Conti per accertare le eventuale responsabilità contabili per lo sperpero del denaro pubblico.

Aldo Starace Avvocato amministrativista, candidato sindaco a Vico Equense

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