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sabato 29 marzo 2014

Sant'Antonino ripulitura con sorpresa, si allungano i tempi del restauro della statua in Piazza Tasso

Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino

Sorrento - Il restauro della statua di Sant’Antonino regala sorprese. La prima: i tempi di conclusione dell’intervento sono destinati ad allungarsi almeno fino a Pasqua. Motivo? Durante le operazioni di pulitura, i tecnici hanno individuato una serie di lesioni riparate in modo maldestro e con materiali non appropriati. A deturpare il monumento di piazza Tasso sono la calce, il cemento e i chiodi di ferro utilizzati in passato. In particolare, il metallo ossidato ha frammentato il tufo in più punti. E così quella che in origine sembrava una statua monolitica, appare invece composta da cinque o sei pezzi assemblati. Tutti, a Sorrento, erano convinti che lo scultore Torrese avesse ricavato l’immagine del santo patrono della città ricavandola da un unico blocco di tufo. Ora, la scoperta effettuata dai restauratori potrebbe rimettere in discussione la storia di uno dei simboli della città. A spiegarlo è l’architetto Rosario Fiorentino, che dirige i lavori finanziati dal Rotary Club di Sorrento: «Non sappiamo se la statua sia nata così o se sia stata rotta e poi nuovamente assemblata in un momento successivo – fa sapere -. In ogni caso, bisogna rimuovere i corpi estranei e metterla in sicurezza una volta per tutte». Per l’equipe di restauratori, capitanata da Andrea Porzio, si preannuncia un super-lavoro. Con il placet della Soprintendenza, avvolgeranno la statua di Sant’Antonino in uno strato di carta giapponese per proteggerne la superficie. Poi applicheranno poliuretano espanso e puntelli in legno per assorbire le vibrazioni. Dopodiché attorno al santo patrono sarà creato un guscio protettivo in polietilene: in questo modo, la statua resterà compatta e i restauratori potranno riparare le lesioni. I chiodi di ferro saranno eliminati; quelli che non potranno essere asportati, invece, saranno trattati con una particolare sostanza a base di acido tannico. A quel punto si potrà dare il via alla seconda e ultima fase dell’intervento, cioè quella del consolidamento della statua.
 
Le stuccature effettuate in passato saranno completamente rimosse e sul tufo saranno applicate barre in fibra di vetro. Infine l’ultimo step: il monumento sarà cosparso di resina e poi di malta, prima delle stuccature plastiche finali. Così la statua del santo patrono, che da più di un secolo svetta nel salotto buono di Sorrento, potrà finalmente tornare all’antico splendore. «Si tratta di tecniche moderne e già concordate con i vertici della Soprintendenza – conclude l’architetto Rosario Fiorentino -. La speranza è che, complice le belle giornate primaverili, l’intervento possa concludersi positivamente nel più breve tempo possibile». A ogni modo, la pulitura della statua di Sant’Antonino non ha rivelato solo problemi strutturali. In questa prima fase dei lavori, che si concluderà nei prossimi giorni, i restauratori hanno potuto apprezzare la maestria con cui lo scultore Torrese scolpì il monumento. In più, è stato possibile ricostruire la storia «recente» del monumento. Che, ad esempio, negli anni Sessanta, fu ricoperto di uno smalto verde assai simile a quello tradizionalmente utilizzato per i lampioni della pubblica illuminazione con un preciso obiettivo: rendere meno visibili le incrostazioni e le piccole lesioni presenti sulla superficie. Per recuperare la statua, nelle scorse settimane il Rotary Club di Sorrento ha deciso di mettere in campo professionalità e risorse finanziare: una strategia già sperimentata con successo per il restyling della basilica di Sant’Antonino, della porta sannita di Marina Grande e dei due affreschi di Marina Piccola.

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