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giovedì 22 giugno 2017

Banco di Santa Croce, oggi si riunisce la commissione per la gestione dell’area

Vico Equense - Oggi si riunisce per la prima volta la commissione per la gestione e la fruizione della zona di tutela biologica del Banco di Santa Croce, in concessione demaniale alla Città di Vico Equense. Il Sindaco Andrea Buonocore, nei giorni scorsi, ha nominato come responsabile Antonino Miccio, direttore dell’area marina protetta di Punta Campanella dal 2004, Carmela Guidone, laureata in scienze naturali, Antonella Esposito, laureata in biologia delle produzioni marine ed Enrica Gargiulo, laureata in scienze biologiche con indirizzo “Biodiversità, conservazione e qualità ambientale”, che avranno il compito di formulare proposte e suggerimenti, assolvendo a una funzione di collegamento con le parti sociali e con le realtà produttive e imprenditoriali, per organizzare attività di promozione, tutela, fruizione e sorveglianza. Il Consiglio comunale, nei mesi scorsi, ha approvato all’unanimità il regolamento per l’ utilizzo della zona di tutela biologica del Banco di Santa Croce. Si tratta di un provvedimento che nasce con lo scopo di salvaguardare un’area marina di grande interesse naturalistico. Per questo motivo sono stati previsti una serie di paletti che mirano a una fruizione consapevole dell’oasi. Un risultato che si è potuto raggiungere grazie alla sinergia tra Assessorato al demanio di Vico Equense, Capitaneria di porto e le associazioni del territorio, ma anche, e soprattutto, al lavoro fatto in precedenza dall’ex Assessore Antonino Di Martino, che tanto si è speso per il conseguimento di questo risultato, operando in sinergia con gli operatori locali e le associazioni ambientaliste territoriali che s’interessano a quest’area marina. Lavoro ripreso, integrato e aggiornato dall'attuale Assessore al demanio Angelo Castellano.  Già oggetto di studio da parte del mondo scientifico sin dall’ 800, il Banco di Santa Croce, negli anni 90 fu inserito all’interno del costituendo Parco Marino Punta Campanella addirittura come zona A, al pari dello scoglio del Vervece e di Vetara, in ragione della sua elevata biodiversità e per il suo fondamentale ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema circostante. Ma successivamente, per ragioni non note, il Banco fu stralciato dal parco. Nel giugno 1993, su proposta dell’associazione Marevivo, il Ministero della marina Mercantile con apposito decreto decise di istituire la Zona di Tutela Biologica Z.T.B. “Banco di Santa Croce” vietando la pesca sia professionale, sia sportiva in un’area di 300mt di diametro.

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