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martedì 23 agosto 2022

Anacapri, Il pavimento del Paradiso

Capri - Negli spazi della Mediateca Cacace ad Anacapri, venerdì 26 agosto, sarà presentato uno studio raccolto nel fascicolo “Il pavimento del Paradiso”, una vera e propria opera artistica che si trova nell’antico complesso conventuale dedicato a San Michele, situato in posizione amenissima al centro dell’antica Anacapri, fu voluto da suor Serafina di Dio, al secolo Prudenza Pisa (1621-1699), a scioglimento del voto di dedicare un monastero all’arcangelo, qualora questi avesse concesso la vittoria ai cristiani sui turchi che assediavano Vienna del 1683. Le sue vicende edificative sono abbastanza note: il facoltoso mercante di drappi Antonio Migliaccio, dopo aver acquistato alcune case, lasciò ingenti somme per la loro trasformazione, che risulta compiuta nel 1691, in un monastero poi abitato da teresiane. Tuttora non è chiaro il ruolo che vi ebbe monsignor Michele Gallo Vandeneynde, il vescovo di Capri che ne officiò la consacrazione soltanto nel 1719, ed è verosimile che a lui spettino solo la conclusione dei lavori nell’interno della chiesa, e l’indicazione ad altri munifici benefattori dei principali pittori del tempo per la realizzazione dei dipinti nelle cappelle: da Paolo De Matteis, il più rappresentato, a Francesco Solimena, a Giacomo del Po.


 

Le pagine del fascicolo, che saranno presentate Venerdì 26 agosto, non ripercorrono queste vicende, ma si concentrano sulle opere conclusive dell’arredo dell’ambiente, pensate e realizzate nello stesso giro di mesi ai primi del 1761, cioè il pavimento con la raffigurazione della Cacciata dall’Eden di Leonardo e Ignazio Chiaiese e l’altare maggiore, donato dal principe di San Nicandro. Come pochi altri luoghi delle arti napoletane, quest’ambiente, seppur mitigato dai rigori della clausura, resta una perfetta cornice al racconto del secolo della doucer de vivre, quando il supremo raffinamento della conversazione si era riverberato in tutte le sfere dell’esistenza.

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