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domenica 9 giugno 2024

Europee, 18 seggi in palio per il Sud: 71 candidati campani

Amministrative: si vota in 168 Comuni, la carica di 399 aspiranti sindaci. Occhi puntati su Castellammare, Torre Annunziata, Avellino. Grande incognita: l'astensione 

di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

Diciotto seggi in palio al parlamento europeo per il Sud. La Campania è nella circoscrizione meridionale, insieme ad Abruzzo, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria. Si sono aperte ieri alle ore 15 le urne: dodici liste sulla scheda, 71 i candidati nati in regione. È iniziato il voto anche per 168 Comuni, un terzo dei Municipi campani da rinnovare. Ai nastri di partenza la carica di 399 aspiranti sindaci e un esercito di candidati ai consigli comunali: 8125. Avellino è l'unico Comune capoluogo al voto dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto l'ex sindaco Gianluca Festa. Il numero più alto di Comuni alle urne nella provincia di Salerno: 47. A Napoli sono 22, occhi puntati su Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, entrambi provenienti da scioglimenti per infiltrazioni della camorra. La grande incognita è l'astensione. Nel 2019 si votò in un solo giorno, domenica 26 maggio: affluenza al 47,61 per entro.

 

Ora si teme di scendere addirittura sotto il 40 per cento. Meglio alle ultime Politiche del 2022: 53,27. Fino all'ultimo chat bombardate da inviti al voto di consiglieri, parlamentari, con tanto di facsimili e nomi dei prescelti. Nel campionario spicca il messaggio di un consigliere municipale con tanto di firma: "Se non hai impegni e vai a votare, mi daresti una mano (2 voti) per la mia prof dell'università? Sono io che devo fare un piacere a lei. Se non puoi, dimmelo. Siamo e rimarremo amici". Sembra una esca per acchiappare votanti e portarli in dote. Il fatto è che il risultato per Bruxelles da stanotte potrebbe essere il punto di svolta per la politica campana. Da destra a sinistra. Diversi scenari futuribili a seconda dell'esito. Alle Politiche del 2022 e alle Europee 2019 i Cinque stelle sono stati il primo partito in regione: percentuali dal 33 al 34 per cento. Complice la spinta del reddito di cittadinanza ora cancellato dal governo Meloni. Il Pd è passato dal 19,1 per cento delle Europee al 15,8 delle Politiche, tre punti sotto la media nazionale. Gli andamenti dei due partiti del centrosinistra daranno risposta a un quesito: che succederà nel campo largo? A partire dal prossimo appuntamento, meno di due anni: le Regionali. La tenuta o meno del Nazareno - la linea di galleggiamento per la segreteria di Schelin è sul 20 per cento - sarà un indicatore prezioso per Vincenzo De Luca che si gioca la battaglia della vita: il terzo mandato in Regione. Ma si briga per una alleanza da Pd a 5 stelle. Certo, il fattore De Luca avrà riflessi anche nel centrodestra. Dove Fratelli d'Italia spera nell'exploit delle Politiche: 18 per cento in regione. Ed è sfida interna tra Forza Italia e Lega: due anni fa, in Campania, 10 per cento ai berlusconiani e uomini di Salvini sotto al 4. Un'altra era geologica rispetto alle Europee 2019: quando la Lega strappava il 19 per cento in regione e i meloniani erano al 5,8. È gia partita la gara tra i leader campani del centrodestra: occhi puntati sui risultati per mettere il cappello sul futuro candidato governatore. È pronosticato un effetto Europee sui partiti: Pd regionale commissariato da oltre un anno, si attende il congresso, e chissà che non ci saranno scossoni da domani anche sui dem a Napoli e provincia. E poi Bruxelles è un turning point per il Comune di Napoli: il sindaco Gaetano Manfredi, in coincidenza con la metà del mandato, potrebbe mettere mano a un rimpasto in giunta. Intanto folla di candidati ad Avellino. Sette. Da Antonio Gengaro, dell'alleanza larga con Pd, M5s, alla vice dell'ex sindaco Festa, Laura Nargi, al centrodestra con Rino Genovese; Fratelli d'Italia in solitaria a sostegno di Modestino Iandoli. E poi: Aldo D'Andrea, Vittorio Boccieri e Gennaro Romei. A Castellammare di Stabia scontro a due: Luigi Vicinanza, ex direttore dell'Espresso, con 14 liste tra cui Pd e 5 stelle, contro le 10 liste di Mario D'Apuzzo, sostenuto dal centrodestra. A Torre Annunziata Carmine Alfano appoggiato dal centrodestra, Corrado Cuccurullo che guida una coalizione con Pd, Azione, Per, Più Europa. L'M5s da soli con Maria Antonietta Zeppetella, Oplonti futura con Lucio D'Avino. A Casoria campo largo per l'uscente Raffaele Bene con dem e 5 stelle. Centrodestra diviso: da un lato Fratelli d'Italia con Nicola Mangani e una civica con Ernesto Vigilante. Mentre Azione schiera Fabio Cristarelli. Oggi urne aperte dalle ore 7 alle 23. Il risultato di Bruxelles potrebbe essere il punto di svolta per la politica campana, da destra a sinistra. Ecco gli scenari futuribili Il voto Uno dei seggi aperti ieri a napoli per le elezioni Europee. Oggi urne ancora aperte dalle 7 alle 23.

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