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mercoledì 12 giugno 2024

Festa a Vico. Cultura gastronomica e contaminazione a 360 gradi

«E chissà che in un prossimo futuro - ha detto il direttore di Pizza a Metro, Giovanni Rivieccio - non nasca qualche evento gastronomico che incroci l’alta cucina e la pizza a metro»

Vico Equense - Il primo a cimentarsi è stato il giapponese Katsu Nakaji, il leggendario maestro di sushi, di quarta generazione, del ristorante Hatsune Sushi di Tokyo. Ha lasciato le bacchette e si è messo a impastare e infornare insieme con Raimondo Cinque, capo del reparto pizza dello storico locale di Vico Equense Pizza a Metro di proprietà della famiglia Dell’Amura. Subito dopo ci ha provato Tomaz Cavicic dalla Slovenia che ha apprezzato la tradizione facendo un inno ai prodotti di casa nostra. Non hanno resistito neppure Cristiano Tomei ed Emanuele Scarello, antesignani di questa esperienza che già avevano vissuto lo scorso anno. Tra gli chef anche Paola Gualaldi, due stelle Michelin a Cordoba che ha sottolineato le affinità tra la cucina spagnola e quella italiana e ha apprezzato in particolare i limoni della costiera. Tutti hanno voluto impegnarsi innanzitutto con i condimenti più classici da sempre proposti in carta da Pizza a Metro, ma anche con il pomodoro di Sorrento e i prodotti lattiero-caseari locali. Risultati tutti strepitosi. “E chissà che in un prossimo futuro - ha detto il direttore di Pizza a Metro, Giovanni Rivieccio - non nasca qualche evento gastronomico che incroci l’alta cucina e la pizza a metro. Di certo è stato un onore per noi ospitare nel reparto pizza tante stelle”.

 

Festa a Vico, l’evento promosso e organizzato dallo chef Gennarino Esposito è stato anche questo. Cultura gastronomica, contaminazione a 360 gradi. Emozionato anche il resident chef di Pizza a Metro, Giuseppe Abbate che ancora una volta ha potuto lavorare insieme a tanti chef stellati provenienti da tutto il mondo. Si sono visti Davide Oldani, Paolo Rota, Alessandro Negrini e tanti altri. Soddisfatto Luigi Dell’Amura che alla vigilia del grande evento ha potuto invertire le parti ospitando lui, al Grand Hotel Moon Valley, l’albergo di cui è amministratore, gli chef stellati che, per una volta, non hanno cucinato ma hanno potuto degustare le prelibatezze locali nella nuovissima sala dell’albergo vicano “proprio in occasione del varo del ‘dei Maestri’, il nuovo ristorante dell’hotel”. Qui è stato il trionfo dello spaghetto al pomodoro, della pasta e patate e della brioche calda con gelato al caramello salato e nocciola. (Il Roma)

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