Lettera aperta del Capogruppo di F. I. sul settimanale Agorà
http://www.agoranotizie.info/public/agora/files/2e084c47_13.pdf
Agorà 26 giugno 2007
Gentile Direttore.
Il parcheggio interrato di Piazza Kennedy rappresenta una buona occasione per la Città.
Negli ultimi decenni l’aumento esponenziale del traffico ha determinato l'esigenza di recuperare spazi dedicati alla sosta degli autoveicoli. La mancanza dei posti dove parcheggiare le automobili, nelle città italiane, è un dato strutturale, soprattutto se si considera che in Italia circolano più di 34 milioni di autovetture. Secondo la Confcommercio nei centri urbani italiani mancano ancora 400 mila posti auto. Molte piazze e strade, sono oggi soffocate dallo smog causato dal traffico e invase dalle auto in sosta. L'obiettivo di qualunque amministrazione dovrebbe essere quello di togliere le macchine dalla strada per restituire la pubblica via alla circolazione, alla viabilità pedonale e al verde. Un obiettivo che si può raggiungere soltanto realizzando parcheggi in strutture sotterranee. Pertanto numerose amministrazioni comunali si sono attivate per trovare una soluzione al problema. Anche il centro sinistra aveva indicato nel PRG la realizzazione di un parcheggio in quell’area, considerandola una grande scommessa per la nostra città, ma soprattutto avendo fiducia nella, cosiddetta, “metastasi positiva”, in altre parole nell’effetto di trasformazioni a catena che possono nascere da un intervento urbanisticamente rilevante, in un’area senza identità. Infatti, quando i lavori saranno terminati, tutta l’area vicino muterà, un progetto ambizioso che disegnerà una parte della città del futuro. Chi governa ha il diritto di scegliere. Tutto qui. Sarà giudicato dagli elettori per le scelte fatte in materia di lavori pubblici. Chi, cerca di inventarsi un avversario politico, arzigogolando con tecnicismi incomprensibili, dimostra di non saper programmare, pianificare e progettare.
Credo che sentirsi classe dirigente, voglia dire questo, solo così potremo migliorare, dopo essere stati sonoramente battuti, l’anno scorso, alle elezioni amministrative.
Abbiamo una classe politica che non comunica con nessuno, tant è che apprendiamo dalla stampa le varie dichiarazioni riguardo a Piazza Kennedy. Giuste o sbagliate che sono, tutto ciò va a discapito di una generazione preparata che è cresciuta a contatto con le nuove tecnologie, con una mentalità aperta che non è coinvolta nel processo decisionale.
Non s’incoraggia un vero ricambio generazionale dei gruppi dirigenti ed istituzionali, perché è più comodo così. Tutti i giovani sono sacrificati, ormai da tempo, da una deriva autoreferenziale che ha messo in un angolo risorse e competenze.
Qualsiasi discussione finisce in un nulla di fatto, e le opinioni differenti sono calpestate da pregiudizi personali e da una censura preventiva. Il Partito democratico, potrebbe veramente cambiare anche la politica, scongelarla dai suoi egoismi di capi banda e dalle sue risposte vecchie, e fallite. Lo dico così, senza volermi contrapporre a nessuno. Ma di certo è una necessità che si avverte fra la gente. E mi pare proprio che il Partito democratico, per come si sta costituendo, sia già vecchio. Se su questo non c'è apertura e continuerà il balletto del controllo delle quote, e delle cooptazioni, il partito si chiamerà pure democratico ma tale non sarà.
In una democrazia la verità non è in linea di principio monopolio di alcuno, per questo è necessario che la stampa abbia una costante disponibilità ad ascoltare ogni voce.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Giuseppe d’Esposito direttivo Ds sezione “Carlo Fermariello”
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