Vincenzo De Luca (Ds), sindaco di Salerno, veltroniano: ha nella sua testa il nome di un possibile leader del Pd? «Non ha senso accalorarsi sui nomi se prima non si definisce una svolta programmatica e di stile radicale, profonda, innovativa. In Campania siamo sull’orlo di un disastro democratico: le forze della delinquenza organizzata rischiano di dilagare e se non si cambia passo ne finiremo tutti travolti». Dovrà essere il Pd a guidare questo cambio di passo? «Bisogna prendere atto che un ciclo politico è finito e che una nuova stagione non potrà che partire dalla risoluzione dei problemi irrisolti e dal riconoscimento degli errori commessi negli anni. Innanzitutto, bisogna recuperare rigore e sobrietà: credo che in questi anni la Campania abbia offerto un’immagine peggiore anche della vituperata prima Repubblica». Ce l’ha con la Regione e con Bassolino? «Ce l’ho con un certo sistema di governo. Sui rifiuti, nella sanità, nella gestione dei fondi Ue siamo su posizioni di retroguardia imbarazzanti. Più che a programmare e legiferare si è pensato a gestire». Chi dovrebbe guidare il cambio di passo? Enrico Letta chiede che si dia spazio ai giovani. «Con chiarezza voglio subito dire una cosa: è sbagliata un’ipotesi De Mita. Credo che nessuna persona di buon senso possa immaginarlo alla guida del Pd. E non ne faccio una questione di età: sono d’accordo con lui quando dice che ci sono ventenni idioti e subalterni». Perchè tanta certezza nel no a De Mita? «De Mita è una personalità forte, ha fatto parte della storia del Paese e il Pd nascerebbe mutilato se nascesse senza il suo sostegno. Da De Mita mi attendo una forte ispirazione culturale e ideale e sono convinto che lui per primo ritenga impraticabile la strada di una sua candidatura. Uno che è stato segretario nazionale della Dc non può fare il segretario regionale del Pd. È offensivo innanzitutto per lui». Tra i Ds, il suo partito, chi candiderebbe? «I Ds? Il partito? Sono parole grosse in Campania. Diciamo che nel nostro mondo ci sono figure che possono candidarsi e per nostro mondo intendo anche la società civile. Chi lo dice che il leader deve essere per forza un politico?». Di Nicolais cosa pensa? «Persona di valore, capace, competente. Ma non ce lo vedo a fare il segretario del Pd». p.mai.
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