Caro direttore, noi militanti del Partito democratico abbiamo letto sui giornali che fra i nomi «scelti» a far parte della direzione nazionale ci sono persone sonoramente bocciate dal voto popolare delle primarie, a partire da Anna Maria Carloni. Dove è finito il partito che parte dai territori? Il nuovo tessuto costruito «dal basso»? Dov'è finito il potere di decisione attribuito al popolo del centrosinistra? Caro direttore, vogliamo confessarlo pubblicamente? Noi militanti del Partito democratico, che abbiamo creduto in questo progetto politico e abbiamo lavorato appassionatamente perché giungesse al traguardo della sua fondazione, ora siamo molto confusi e ci sentiamo totalmente spiazzati. Non sappiamo proprio cosa rispondere agli elettori, ai tanti cittadini, quando ci fermano per la strada e ci chiedono come mai fra le scelte concrete del nuovo partito finora di novità non se ne sono viste molte. In effetti, ce lo siamo chiesti anche noi, quando abbiamo letto, sui giornali, fra i nomi «scelti» a far parte della direzione nazionale del Partito democratico persone sonoramente bocciate dal voto popolare delle primarie, a partire da Annamaria Carloni. Dov'è finito il partito che parte dai territori? Il nuovo tessuto politico costruito «dal basso»? Dov'è finito il potere di decisione attribuito al popolo di centrosinistra, chiamato, con lo straordinario strumento di democrazia delle primarie, a eleggere la propria classe dirigente? Insomma, se fra i massimi dirigenti ci ritroviamo persone «nominate», che gli elettori democratici non hanno voluto neppure nell'assemblea nazionale, allora le primarie a che cosa sono servite? Cosa possiamo fare, infine, noi, mi viene da dire putroppo, premiati dal voto popolare, quando, in conseguenza di scelte così discutibili, perdiamo ogni autorevolezza e credibilità sui nostri territori?
Qualcuno pensa che il nuovo partito tragga da queste operazioni un qualche beneficio di immagine e di consenso? Cosa dobbiamo rispondere alla gente che ci chiede «ma allora è stato tutto uno scherzo»? Noi speriamo di no, ma a Veltroni spetta l'ardua risposta.
* Fortunata Caccavale Membro dell'assemblea costituente nazionale del Partito democratico al Cormez
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