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domenica 4 novembre 2007

Cchiu' cemento pi' tutti

Antonio Albanese è tornato agli antichi splendori con l'interpretazione di Cetto La Qualunque, un politicante tipicamente italico, che rappresenta la parte più malsana di questo paese. Penso che molti di voi lo guardino da Fazio a “Che tempo che fa”. Ieri sera la sua interpretazione aveva come sfondo il mostro d’Alimuri. Giustamente, Cetto si occupa con fierezza di disastri economici e devastazioni ambientali e paesaggistiche, di soprusi e angherie, di corruzioni e vessazioni varie e non poteva scegliere di meglio. Si presenta come un politicante eletto in un non meglio precisato paese calabro, i suoi tratti caratteristici sono le manette costantemente ai polsi, il modo di parlare, infattamente, qualunquemente e spessatamente sono il suo gergo comune, e la smisurata passione per lo pilu. Un suo ricorrente desiderio è quello di vedere tanto cemento armato nel paesaggio calabrese; non a caso, una delle sue particolari promesse è quella di costruire un pilastro di cemento armato per ogni bambino che nasce. In questo tempo di contestazione verso la classe politica, la rappresentazione che c’è riproposta da Antonio Albanese non, è poi tanto surreale.

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