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domenica 11 novembre 2007

Come uscire dal fosso

“Un uomo che aveva fortemente vissuto, una sera dopo aver camminato a zig-zag per la strada, cadde in un fosso. Passarono le ore; al mattino egli gridò aiuto e si avvicinò a lui uno scienziato occhialuto. "Che c'è?", domandò. "Vorrei uscire dal fosso", rispose l'uomo. "E che ne sai tu della volontà e del libero arbitrio? Vorresti, vorresti! Sempre così l'ignoranza. Tu sai solo una cosa: eri in piedi per le leggi della statica e sei caduto per le leggi della cinematica. Che ignoranza!" rispose lo scienziato, che così dicendo se ne andò. All'uomo caduto nel fosso si avvicinò poi un contadino, e anche lui non lo volle aiutare. Gli disse:"Perchè non sei andato a dormire come ho fatto io?". Non lo vollero aiutare nè il prete, perchè lo considerava vizioso e immorale per aver frequentato un ritrovo di notte, nè l'autista che lo considerava patetico. Così l'uomo rimaneva sul fosso, finchè non si guardò intorno, vide con esattezza dove era caduto, si divincolò, si inarcò, fece leva con braccia e gambe e uscì dal fosso con le proprie forze”. Con questa lettera di Antonio Gramsci, il 3 novembre Antonio Scala Consigliere Regionale di Sd sul quotidiano Metropolis rinviene un parallelismo con quello che accade in Regione Campania. In sintesi l’amara riflessione, il centrosinistra è caduto in un fosso da cui deve uscire al più presto. Questo accade anche in realtà come Vico Equense, e non si fa nulla per “ricostruire una vita tutta nuova, non facendosi schiacciare dalla vita vissuta finora, ma conservandone solo ciò che fu costruttivo e anche bello”.

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