Pagine

lunedì 12 novembre 2007

Maggioranza divisa

Castellammare di Stabia - Su Marina di Stabia si spacca la coalizione di maggioranza. La realizzazione delle opere lungo il fronte costiero del porto turistico dividono i partiti del centrosinistra guidati dal sindaco Salvatore Vozza. Continua lo scambio di accuse tra Pd e le altre forze della coalizione, attraverso documenti e comunicati, a poche ore dall’ennesimo rinvio dei lavori di giunta incentrati sull’approvazione di numerosi provvedimenti. Atti che comprendono la privatizzazione degli stabilimenti termali e della Multiservizi, e altri importanti progetti che riguardano la riqualificazione urbana e ambientale della città. Italia dei Valori, Liberi e Solidali, Rifondazione Comunista, Udeur e Uniti per Stabia, accusano il Pd di rallentare con continui rinvii la macchina amministrativa. Ma dal fronte opposto, gli assessori del partito di Veltroni, chiariscono la loro posizione. «Siamo pronti da subito ad approvare tutte le delibere necessarie alla riqualificazione del territorio e della macchina amministrativa – scrivono i delegati di giunta targati Pd – Piuttosto intendiamo ribadire le nostre perplessità circa la proposta di realizzare nell’ambito di Marina di Stabia un notevole incremento di superfici destinate al commercio». Al centro della querelle, dunque, la pianificazione delle opere da realizzare sul fronte a terra del porto turistico e lungo via De Gasperi. Secondo il Pd l’ampliamento delle volumetrie per consentire la realizzazione di ulteriori centri commerciali, negozi e aree private, provocherebbe un’enorme speculazione edilizia ed economica ai danni della città. Sul fronte opposto, invece, gli altri partiti della coalizione temono che dietro un’eventuale riprogettazione dell’area possa celarsi un tentativo di recupero, a fini speculativi, dell’ex fabbrica Cirio e degli edifici circostanti.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.