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mercoledì 7 novembre 2007

Margherita ti amo, ma separiamo i beni …

Un matrimonio in regime di separazione di beni. La Margherita porta in dote le tessere, i Ds gli immobili. Nella pratica la coppia democratica ha deciso di mantenere ben distinte le proprietà come in una moderna famiglia in cui, però, un coniuge ha più ricchezze dell'altro. Per questo motivo è stato deciso di creare due fondazioni ad hoc che gestiranno i beni della Quercia e della Margherita separatamente. Dunque è partita la caccia per cercare le sedi del Partito democratico che, come vuole Veltroni, saranno nuove di zecca. Ma dicevamo un partito porta le tessere, l'altro i beni. Ebbene mica sono messi male. Tutt'altro. Gli eredi del glorioso Pci avranno sì lasciato da tempo la storica sede di via dei Fiorentini, ma in regione tra federazioni e sezioni (escludendo quelle in affitto) possiedono all'incirca 33 appartamenti. Il grosso ovviamente a Napoli. Di proprietà è, infatti, la federazione provinciale in via Toledo. Nello stesso palazzo c'è anche la segreteria regionale ma è in affitto. La fondazione creata ad hoc avrà sede proprio nell'appartamento dove fino a pochi giorni fa c'era il segretario provinciale Massimo Paolucci. Ma a Napoli ci sono altre 24 proprietà diessine, a Caserta 3, altre 3 a Benevento, una ad Avellino e una a Salerno. Oltre agli immobili, la Quercia ha un archivio storico preziosissimo. Da via dei Fiorentini dovrebbe essere stato portato a Pomigliano d'Arco. Dell'archivio fanno parte il quadro di Emilio Notte, «Primo maggio» (il figlio dell'artista ha chiesto al partito di donarlo al Madre), ma anche opere di Ricci, litografie di Valenzi, e tante tante foto. Gli eredi della Dc, invece, portano in dote per lo più il doppio delle tessere della Quercia (più di 80 mila contro 50 mila). Ma di beni, pare, neanche l'ombra.

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