Giovanna Martano, assessore provinciale al turismo, 37 anni, è l’unica campana a sedere nel comitato ristretto che dovrà scrivere le regole fondanti del Pd, «partito a struttura federalista», come ricorda lei. Un altro campano eccellente, Ciriaco De Mita, nel comitato non è entrato e non l’ha presa bene. Martano getta acqua sul fuoco ed invita a non farne un dramma: «De Mita ha una storia riconosciuta, un ruolo indiscusso. Ma qualche volta il mondo ci cambia attorno. Tanti fra noi ne hanno tenuto conto». E sulle sue responsabilità si dice «felice ed onorata». In un partito in cui le regioni dovranno avere un ruolo fondamentale, rappresentare la Campania nella scrittura del Dna del partito, assieme ai comitati valori ed etica, è una «grande responsabilità», dice. Il primo grande problema è l’incipit dello statuto che non può essere che basato sui principi. Martano vuole scriverci la parola «laicità». Al momento, però, sollecita la data del primo congresso nazionale. Entro l’anno, dice Martano, che ha aderito al documento di Vasco Errani, Nicodemo Oliverio e Francesco Sanna che sollecita «il compimento della fase costituente entro il prossimo anno».
Giovanna Martano
Membro della sinistra del partito è stata consigliera provinciale ed è attualmente assessore della giunta Di Palma. Nell'ultimo congresso provinciale ha tentato inutilmente di favorire l'elezione a segretario di Gennaro Mola e di Allodi vicepresidente della giunta priovinciale, ma l'arroccamento dei Bassoliniani che hanno deciso di eleggere M.F.Incostante ha mandato all'aria tutto. Aspira ad un seggio in parlamento.
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